PALERMO, 20 FEBBRAIO 2013 – Una telefonata anonima ha segnalato un giro di prostituzione nel cuore della “Palermo bene” gestito da cittadini cinesi. Camuffato da centro massaggi, il locale di via Siracusa era al centro di un viavai continuo che risultava essere alquanto sospetto. Gli agenti hanno fermato un uomo, mentre usciva dal locale che ha confessato di aver pagato 50 euro per una prestazione sessuale.
Fingendosi clienti interessati, gli agenti hanno fatto ingresso nel “centro massaggi” dove sono stati accolti da una cittadina cinese, la quale li ha fatti accomodare in sala d’attesa già occupata da altri clienti. Dopo essersi identificati, i poliziotti hanno perquisito i locali e hanno trovato alcuni clienti che stavano consumando rapporti sessuali con ragazze cinesi.
La cinese che aveva accolto gli agenti, unica beneficiaria degli incassi, è stata arrestata. Sequestrato anche il blocchetto delle ricevute fiscali regolarmente rilasciate dalla gestrice dell’attività ai clienti, nonché timbri, volantini e altro materiale cartaceo utilizzato a scopo propagandistico per illustrare i servizi offerti dal centro e corredato dalle tariffe dei massaggi.
Le due ragazze hanno raccontato ai poliziotti di essere state avviate alla prostituzione dalla tenutaria, chiamata confidenzialmente “zia” ma semplice conoscente, e di essere arrivate a Palermo da poco, dopo aver lavorato in una fabbrica a Prato. Le ragazza hanno anche confessato di non ricevere alcuna percentuale in denaro a fronte delle prestazione sessuale ma di aver ricevuto un fisso mensile di 800 euro.
