Nubifragio a Catania, feriti e dispersi. Scuole chiuse, voli dirottati a Palermo. Auto alla deriva in via Etnea

di Redazione

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Nubifragio a Catania, feriti e dispersi. Scuole chiuse, voli dirottati a Palermo. Auto alla deriva in via Etnea

| giovedì 21 Febbraio 2013 - 16:45

nubifragio Catania

CATANIA, 21 FEBBRAIO 2013 – Un violento nubifragio si è abbattuto nel pomeriggio su Catania. Via Etnea, il salotto buono della città, è completamente allagata così come le strade circostanti. L’arteria principale della città si è trasformata in un torrente, l’acqua scorre trascinando tutto quello che incontra. 

 

I vigili del fuoco per ore hanno cercato un disperso nella zona di Villa Pacini, dove erano stati ritrovati uno stivale e una borsa. In quel punto l’acqua ha raggiunto livelli altissimi e le condutture sono rimaste ostruite dai detriti. In un’ora sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia. L’uomo, un pastore di Castel di Judica, sarebbe stato rintracciato grazie al ritrovamento di un codice fiscale, consegnato alla Questura di Catania. 

 

Nella zona industriale, invece, un manutentore della ditta Aia è stato salvato dai Vigili del fuoco. L’uomo era precipitato in una buca profonda otto metri, tra una cella frigorifera in cui stava operando e il muro perimetrale dell’azienda. I vigili lo hanno soccorso dopo che è sprofondato a causa della pioggia. L’uomo che ha diversi politraumi è stato trasferito in ospedale, non è in pericolo di vita. Almeno altre dieci persone, con lievi ferite e fratture, sono attualmente ricoverate all’ospedale Cannizzaro di Catania.

 

Traffico in tilt in diversi quartieri. Decine le richieste di intervento giunte ai Vigili del fuoco per allagamenti di strade. Situazione critica in piazza Duomo. Diverse auto e moto sono state trascinate dalla furia dell’acqua contro il palazzo dei Chierici, che si è allagato, così come il Municipio. Nel popolare quartiere di San Nullo diverse persone si sono arrampicate sui tetti per evitare di essere trascinate dalla pioggia.

 

I vigili del fuoco stanno intervenendo anche per soccorrere automobilisti rimasti bloccati nelle loro auto nel quartiere di San Giovanni Galermo e nei paesi di Mascalucia e Gravina di Catania. Il fiume d’acqua che si è riversato nella centrale via Etnea a Catania è dovuto non soltanto al nubifragio sulla città, ma anche al deflusso dell’acqua caduta nei paesi alle pendici dell’Etna. Il Comune ha attivato il sistema di Protezione civile, ma sottolinea di ”non avere ricevuto alcuna segnalazione di allerta meteo” sull’evento. Il sindaco Raffaele Stancanelli ha disposto la chiusura di tutte le scuole per domani per dar modo ai tecnici di verificare se gli edifici scolastici hanno riportato danni. 

 

A causa del violento nubifragio sono stati subito dirottati sull’aeroporto di Palermo due voli provenienti da Milano Linate delle 17.14 e delle 17.45 e da Roma Fiumicino delle 17.25 e delle 17.45. Lo rende noto la Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Fontanarossa, comunicando, inoltre, che, “esauritasi l’emergenza meteo”, i voli stanno già rientrando a Catania.

 

La situazione in serata si è andata normalizzando. “L’acqua è defluita naturalmente – ha detto Maria Luisa Areddia, dirigente del servizio di Protezione civile di Catania, che nel pomeriggio ha partecipato alle operazioni di salvataggio di alcuni automobilisti bloccati nella zona della Playa – e anche le strade, sebbene ricoperte di fango e detriti sono tornate percorribili”.

 

Polemiche sul mancato avviso di allerta meteo. Il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli ha riferito di non avere ricevuto alcun avviso di allerta meteo dalla Protezione civile mentre l’ex governatore Raffaele Lombardo ha criticato il silenzio della Regione.

 

La dirigente Areddia ha risposto che “si è trattato di un evento isolato, inaspettato, improvviso e breve. È stato intenso, ma è durato soltanto un’ora. E comunque – ha concluso – nel bollettino che abbiamo ricevuto ieri sera non era previsto niente del genere. Così come non è prevista pioggia sulla città di Catania per domani”.

 

Ma il dipartimento della Protezione civile nazionale risponde con una nota: “Il Centro funzionale centrale del dipartimento della Protezione civile nella giornata di ieri ha emesso un bollettino di criticità ordinaria per le zone della Sicilia orientale. è bene ricordare – precisa la nota – che con criticità ordinaria ci si possono attendere temporali, rovesci di pioggia, grandinate, colpi di vento e trombe d’aria, con possibilità di allagamento dei locali interrati, interruzioni puntuali e provvisorie della viabilità a valle dei fenomeni di scorrimento superficiale”.
E la polemica continua con le inadempienze dei comuni siciliani: “Si coglie l’occasione per chiedere all’amministrazione comunale di Catania se la città sia dotata di un piano aggiornato, e magari esercitato, di protezione civile, unico strumento che possa garantire la sicurezza dei cittadini. La Sicilia, infatti, è l’unica Regione – denuncia la Protezione civile – a non avere ancora risposto alla richiesta del Dipartimento di conoscere quanti e quali comuni sono provvisti di un piano di emergenza. Prima di rifugiarsi nel ricorrente scaricabarile sarebbe utile che chi è autorità di protezione civile conoscesse il sistema e mettesse a regime quello che il sistema stesso prevede”.

 

Sul web numerose foto dell’allagamento, da Facebook a Twitter tanti catanesi hanno documentato la furia dell’acqua, mostrando scenari che ricordano gli uragani tropicali. 

 

 

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