Miccoli e Ilicic: nei vostri piedi la serie A del Palermo

di Redazione

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Miccoli e Ilicic: nei vostri piedi la serie A del Palermo

| sabato 23 Febbraio 2013 - 10:16

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PALERMO, 23 FEBBRAIO 2013 – Scatta la rincorsa alla serie A, un tesoro da riconquistare, assalto dopo assalto, partita dopo partita. L’ultimo posto, la distanza dalla zona salvezza e il trend degli ultimi 60 giorni sono macigni che Malesani deve rimuovere a cominciare da oggi.

Una sfida contro chi meglio ha fatto con il colore rosa sulla pelle: al Barbera scende Ballardini che, dati alla mano, avrebbe anche più meriti di Delio Rossi. Il suo Palermo non aveva Pastore e non poteva contare sulla migliore vena di altri protagonisti quali Nocerino, Cassani e Balzaretti, le più efficaci armi della squadra che sognò la vittoria in Coppa Italia.

Malesani non ha ancora vinto, ma le occasioni sprecate contro Pescara e Chievo equivalgono a quelle recenti sprecate da Gasperini. Per dare un senso compiuto alla lunga rimonta occorre solo vincere e spezzare un digiuno che dura dal derby di novembre, quando sembrò che il Palermo potesse con facilità lasciarsi alle spalle almeno tre dirette concorrenti.
Oggi la missione è davvero disperata, più che i punti da recuperare preoccupa la marcia in più che hanno saputo ingranare al momento giusto le squadre su cui il Palermo fa la corsa. Una di queste è proprio il Genoa che, grazie a Ballardini ed a una campagna acquisti adeguata al compito, viaggia da un mese ad una media da Uefa.

Non ci può essere futuro senza il presente e Malesani lo ha capito già dopo Verona. L’equilibrio tattico adottato contro il Chievo può produrre, al massimo, quel tipo di risultato. E per questo oggi rinuncia ai due trequartisti e ripresenta Ilicic dietro alla coppia offensiva. Dentro Boselli, perno centrale di riferimento, accanto a Miccoli a cui sono affidate buona parte delle speranze di scardinare una difesa che fa perno sulla solidità di Portanova e Grandqvist ma che difetta di rapidità. Per questo la rinuncia a Fabbrini potrebbe essere letta come un controsenso e giustificata soltanto dalla fiducia che il tecnico ripone sulle giocate individuali del trio che intende proporre per la prima volta.

Qualche riserva anche per le scelte sul reparto arretrato: se non ci sarà Dossena (come appare più probabile) a sinistra agirà Garcia e sulla corsia di destra Munoz, il più affidabile dei centrali. È probabile che con questa mossa Malesani intenda garantirsi la possibilità di cambiare in corsa (difesa a 3 contro il solo Borriello) senza ricorrere alla panchina. La speranza è che sia solo un grande bluff perché l’inferiorità numerica a centrocampo è un azzardo che potrebbe essere pagato a caro prezzo.

Se la tattica è un’incognita, l’atteggiamento dovrà essere una certezza: senza cuore non c’è impresa che sia possibile. Bisognerà moltiplicare per 9 i 10 minuti finali contro il Pescara e sperare che la sorte, almeno una volta, ci regali i suoi favori dopo averci riversato occhiate di odio per interi mesi 6. Tutto il resto, da Zamparini agli arabi compresi, rappresenta un futuro talmente confuso da non meritare un solo pensiero.

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