Crocetta convoca la maggioranza, accordo raggiunto: l’abolizione delle Province va ora in giunta

di Redazione

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Crocetta convoca la maggioranza, accordo raggiunto: l’abolizione delle Province va ora in giunta

| lunedì 04 Marzo 2013 - 15:54

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PALERMO, 4 MARZO 2013 – Dal vertice di maggioranza esce un “accordo di massima”. Passa l’abolizione delle Province che diventeranno Consorzi fra Comuni. Nientre elezioni a maggio, in attesa che l’Ars vari il ddl che stanotte sarà esitato dalla Giunta. Oggi il governatore Rosario Crocetta ha riunito a Palazzo d’Orleans i capigruppo dell’Ars e i dirigenti dei partiti che sostengono l’esecutivo. In Giunta altri provedimenti cari ai grillini: dal salario minimo di cittadinanza ai Trinacria Bond.

 

L’accordo prevede che le Province siano sostituite da liberi consorzi di comuni, come stabilisce lo statuto speciale della Regione. Al vertice hanno preso parte i capigruppo all’Ars del Pd, Baldo Gucciardi, dell’Udc, Lino Leanza, della Lista Crocetta, Giovanni Di Giacinto e dei Democratici e riformisti per la Sicilia, Giuseppe Picciolo.

 

In giunta anche il salario minimo per i disoccupati che potrebbe essere finanziato con circa 10 milioni di euro risparmiati dagli emolumenti dei politici provinciali e i “Trinacria Bond” che dovrebbero finanziare una parte del debito nei confronti delle imprese, che vantano crediti per circa 2 miliardi nei confronti della Regione eseimiliardi verso l’intera amministrazione pubblica siciliana. Una emissione obbligazionaria che Crocetta ha anticipato ai capigruppo della maggioranza. L’operazione dovrebbe coivolgere l’Irfis-FinSicilia, società finanziaria controllata dalla Regione

 

“Un momento importante in cui si supera la vecchia concezione della pubblica amministrazione – afferma Gucciardi – Si va verso una riforma per l’abbattimento di sprechi ed enti inutili”. Domani i vari gruppi parlamentari si riuniranno per discutere della riforma. Sempre domani si riunirà la commissione Affari istituzionali, che dovrebbe esaminare il testo che la giunta varerà stasera. La legge deve essere approvata entro fine mese, comunque prima dell’inizio dei comizi elettorali, il 27 marzo. Se non ci saranno le condizioni per abolire immediatamente le Province, come chiede anche il Movimento Cinque Stelle, è probabile un rinvio delle elezioni di maggio e la nomina di commissari, in attesa dell’approvazione della norma che abolirà definitivamente gli enti.

 

“Esprimiamo soddisfazione per la decisione, da noi auspicata da tempo immemorabile, di sopprimere le Province e ora aspettiamo di vedere ed esaminare il testo che il Governo sottoporrà ai gruppi parlamentari”, dichiara soddisfatto il segretario regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia “Siamo convinti che sopprimere le Province – aggiunge- non debba tuttavia configurare il mantenimento in vita o la costituzione di inutili carrozzoni, perchè’ altrimenti sarebbero vanificati quei risparmi di spesa e quegli efficentamenti che invece sono necessari”.

 

Più cauti i sindacati: “La proposta della Regione Sicilia di abolire le province, con la contestuale previsione dei consorzi di comuni e’ certamente una svolta positiva, a condizione naturalmente che questa necessaria riorganizzazione valorizzi le competenze e le professionalità dei tanti lavoratori che svolgono
una funzione di servizio per la comunità” Avvertono il leader nazionale Cisl, Raffaele Bonanni, e il  segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava.

Bonanni ricorda che “da anni la Cisl sostiene che le province e tutte le società collegate, devono essere abolite, riducendo i costi abnormi e scandalosi della gestione di questi enti che gravano solo sulla collettività”. Ma, prosegue il leader Cisl, “tutto deve avvenire nella massima trasparenza, senza penalizzare
i lavoratori. Sopprimere le province non deve significare cancellare i servizi per le imprese e i cittadini”.Per questo, la Cisl nazionale assieme a quella siciliana chiedono”l’apertura subito di un tavolo di confronto” nell’Isola come in tutte le regioni che intendono abolire le province.

 

Diverse le posizioni dei partiti sul tema: il Pdl vuole rispettare la scadenza e votare a maggio per il rinnovo degli enti, mentre la Lista Musumeci ha presentato un ddl per mantenere le Province, riducendo però il numero di componenti nelle giunte, dei consiglieri e delle indennità.

 

In commissione Affari istituzionali ci sono già nove disegni di legge: la commissione ha scritto un testo base che prevede il rinvio delle elezioni di un anno, con la nomina di commissari, in attesa di scrivere una legge organica, che mantiene però le attuali Province riducendone i costi, attraverso il taglio del numero dei componenti delle giunte, dei consiglieri e delle indennità. Il presidente della commissione, l’ex Udc Marco Forzese poi transitato nei “Democratici e riformisti per la Sicilia”, nei giorni scorsi aveva concordato col governatore la strategia. Ma i 5 Stelle stanno facendo leva sul grande risultato ottenuto alle politiche – in Sicilia sono il primo partito con oltre il 30 per cento – per ottenere l’immediata abolizione degli enti senza alcun rinvio, per conseguire uno dei punti fondamentali del loro programma. I “grillini” hanno già detto che, se si decidesse di andare al voto a maggio, non presenteranno alcun candidato.

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