Faraone “rottama” il Pd: “Senza sogni, schizofrenico e liscia il pelo a Grillo”

di Redazione

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Faraone “rottama” il Pd: “Senza sogni, schizofrenico e liscia il pelo a Grillo”

| lunedì 04 Marzo 2013 - 21:18

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PALERMO, 5 MARZO 2013 – “Il Pd non sogna più. Il Pd rincorre il Movimento 5 Stelle e adotta i loro sogni, i loro programmi. Ecco perché abbiamo perso le elezioni”. È un Faraone disincantato, disilluso, alquanto irritato verso i propri colleghi di partito, quello che si sfoga sui social network twittando: “Il Pd è schizofrenico”.

“Nella passata legislatura all’Ars – prosegue il neo deputato del Partito democratico, Davide Faraone – siamo stati l’unico gruppo parlamentare a presentare una mozione per l’abolizione delle Province. Adesso ci troviamo con un presidente della Regione, che in teoria dovrebbe far capo al Pd, che prima indice le elezioni per il rinnovo dei presidenti e dei consigli provinciali e poi, corteggiando il Movimento 5 Stelle, annuncia in tv, senza consultare nessuno della sua maggioranza, che le abolirà. È schizofrenia”.

 

A otto giorni dalle elezioni nazionali, che hanno visto il Partito democratico cedere il passo in Sicilia, ma in qualche misura in tutta Italia, a un rinvigorito Pdl di Silvio Berlusconi, Davide Faraone “striglia” il presidente della Regione Rosario Crocetta: “Deve dimostrare di essere in grado di rappresentare la Sicilia che vuole cambiare. Non può – ammonisce Faraone – occuparsi soltanto della crescita del suo movimento, imbarcando tutti i ribaltonisti: chi cambia casacca è da criticare a prescindere da quale sia la sua direzione. E infatti la gente non l’ha premiato e “Il megafono” non ha ottenuto i risultati sperati al Senato. Dobbiamo imparare a mantenere un profilo più alto”.

 

Ma nemmeno il Partito democratico è stato votato tanto quanto il neo deputato si aspettava. E le ragioni secondo Faraone, numero uno della corrente dei “renziani” in Sicilia, sono chiare. “Non dobbiamo più “lisciare il pelo a Grillo”. I punti del programma che loro cavalcano con l’opinione pubblica – continua Faraone – sono argomenti di cui noi dovevamo parlare con gli italiani, di cui noi dovevamo essere portavoce. Dall’abolizione delle Province all’eliminazione dei finanziamenti pubblici per i partiti; dalla riduzione del numero dei deputati ai tagli alle indennità”.

 

Cavalli di battaglia di Matteo Renzi, sindaco di Firenze e avversario di Pierluigi Bersani alle primarie del Partito democratico. “Quando partecipo alle riunioni degli organismi dirigenti, non troppo spesso per fortuna, mi sembra di navigare in mare aperto, non arriviamo mai ad approcciare gli argomenti di cui ci vogliono sentir parlare i cittadini. Il Pd di Bersani si è presentato alle elezioni – dice Faraone – come il paladino dei conservatori. Non dovevamo rincorrere Grillo e Berlusconi a chi la sparava più grossa, ma dovevamo raccontare un sogno. Un sogno non mutuato da altri, ma quello che ci ha portati fino a qui. Il sogno di rivoltare l’Italia come un calzino per uscire dalla crisi e ripartire”.

 

Un sogno che Bersani riuscirà a incarnare? “Noi continueremo a sostenerlo lealmente – conclude Faraone – perché ha vinto le primarie. E poi serve un governo che faccia almeno una nuova legge elettorale. Ma se non dovesse riuscire a creare una maggioranza, toccherà a Napolitano scegliere qualcuno che porti l’Italia fuori dallo stallo. E se invece si dovesse tornare a votare… beh, in quel caso servirebbero delle nuove primarie. E io sarei di nuovo al fianco di Renzi, che rappresenta il futuro di questo partito”.

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