Patti, politici ed amministratori accusati di falso e truffa. Ecco i nomi: c’è anche il padre di una deputata

di Redazione

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Patti, politici ed amministratori accusati di falso e truffa. Ecco i nomi: c’è anche il padre di una deputata

| giovedì 07 Marzo 2013 - 08:32

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PATTI (ME), 7 MARZO 2013 – Falso, reati elettorali e truffa ai danni di enti pubblici sono i reati contestati a politici ed amministratori locali, al centro di una inchiesta a Patti, nel Messinese. Coinvolto anche l’ex vicesindaco Cisco Gullo (nella foto), padre di Maria Tindara Gullo, appena eletta alla Camera nelle fila del Pd.

Per dodici persone sono oggi scattati provvedimenti cautelari, eseguiti dalla polizia: sette arresti ai domiciliari e cinque divieti di dimora.

 

Centocinquantasei in tutto gli indagati nell’operazione denominata Fake

 

Agli arresti domiciliari sono finiti Francesco Gullo, 71 anni, di Patti, ex vice sindaco nonchè assessore ai Servizi sociali nelle giunte del sindaco Venuto dal 2001 al 2011, padre del neo deputato del Pd Maria Tindara Gullo; Domenico Pontillo, 43 anni, di Patti, geologo, consigliere comunale e presidente della commissione Servizi sociali, già assessore del Comune di Montagnareale; Maria Pia Germanà, 38 anni, di Milazzo, consulente del lavoro, consigliere comunale di San Piero Patti, ex assessore presso il Comune; Carmelo Lembo, 63 anni, di Patti, commissario in congedo ed ex vice comandante della Polizia municipale di Patti; Giuseppe Panzalorto, 62 anni, di Patti, ispettore della locale Polizia municipale; Irene Cappadona, 24 anni, di Patti, studentessa, presidente del Consorzio Sociale Insieme; Antonella Cappadona, 30 anni, di Patti, impiegata presso il Consorzio Sociale Insieme.

 

Inoltre, sono stati sottoposti al divieto di dimora Pasqualino La Macchia, 43 anni, di Patti, maresciallo della Guardia di finanza in servizio a Messina, consigliere comunale di Patti dal 2001 e Filippo Tripoli, 32 anni, di Patti, maresciallo dell’Esercito in servizio a Messina, consigliere comunale di Patti dal 2006.

E’ stato disposto l’obbligo di dimora per Giuseppe Foresti, 59 anni, di Oliveri, ispettore della Polizia municipale di Patti, ex assessore del Comune di Oliveri; Alessio Arlotta, 30 anni, di Patti, impiegato dell’Ente di Formazione Anfe, ex consigliere comunale del Comune di Patti dal 2006 al 2011; Raffaele Aliberto, 47 anni, di Montagnareale, geometra, ex assessore del Comune di Montagnareale.

 

In particolare, l’indagine ha consentito di accertare che alcuni candidati alle ultime elezioni amministrative del 2011, nelle quali si votava per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale di Patti, con la complicità di alcuni vigili urbani, avrebbero indotto numerose persone residenti nei comuni limitrofi a trasferire fittiziamente le proprie residenze a Patti, per poi indirizzare in loro favore le preferenze di voto.

 

Le indagini avrebbero anche documentato casi di voto di scambio, con la complicità di funzionari comunali, tra i candidati indagati ed alcuni elettori.

 

Nel corso delle indagini è anche emersa una articolata truffa ai danni dell’Assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale: secondo l’accusa alcuni indagati avrebbero attestato falsamente la regolarità dei corsi, che invece venivano disertati dai corsisti e spesso anche dai docenti o in alcuni casi non venivano svolti per nulla.

 

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