Sabelli (Anm) contro Berlusconi: “Chi attacca i Pm lede la costituzione”. Vicari (Pdl): “No a lezioni di democrazia”

di Redazione

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Sabelli (Anm) contro Berlusconi: “Chi attacca i Pm lede la costituzione”. Vicari (Pdl): “No a lezioni di democrazia”

| sabato 09 Marzo 2013 - 10:48

Sabelli-rodolfo-maria

CATANIA, 9 MARZO 2013 – Chi attacca la magistratura attacca la Costituzione. Si riapre – nel caso in cui si fosse mai chiusa – la guerra a distanza fra Berlusconi e i magistrati. Stamattina a Catania è stato il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Maria Sabelli, a dare fuoco alle polveri durante un incontro organizzato da “Unità per la Costituzione”.

 

Alle domande dei cronisti sulla manifestazione organizzata da Silvio Berlusconi e le sue dichiarazioni contro i pm, Sabelli risponde: “Qualsiasi generalizzazione e attacco alla magistratura, l’idea stessa di manifestazioni contro di essa costituiscono una sfida a principi che sono fondamento della nostra Costituzione e delle democrazie mature”. “Il principio di autonomia e di indipendenza della magistratura – continua Sabelli – è non soltanto uno dei principi fondamentali ai quali si ispira l’azione dell’Anm, ma è uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione e, aggiungerei, di qualsiasi sistema democratico maturo”. E poi ha puntualizzato: “Non difendiamo dei privilegi della magistratura: sono delle realizzazioni, dei principi strettamente collegati al principio di eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge”.

In pochi minuti giunge la risposta della senatrice del Pdl Simona Vicari: “Da Sabelli non accettiamo lezioni di democrazia. La Costituzione non è una bandiera da sventolare quando fa comodo. Si ricordi che essa prevede che la giustizia è amministrata in nome del popolo e non contro uno specifico soggetto politico “.

 

Sabelli ha anche parlato dei magistrati in politica: “Occorre rompere un diretto collegamento territoriale fra esercizio della funzione giudiziaria e attività politica, e bisogna intervenire anche per evitare una immediata contiguità temporale fra la giurisdizione e l’esercizio dell’attività politica. Noi ci poniamo un problema di tutela dell’imparzialità, ma anche dell’immagine di imparzialità, che per noi è fondamentale”.

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