Abolizione delle Province, si torna in aula martedì. Crocetta: “Spero non si faccia ricorso al voto segreto”

di Redazione

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Abolizione delle Province, si torna in aula martedì. Crocetta: “Spero non si faccia ricorso al voto segreto”

| giovedì 14 Marzo 2013 - 18:50

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PALERMO, 14 MARZO 2013 – Una discussione generale dai toni alti e dai contenuti polemici quella che c’è stata oggi a Sala d’Ercole all’Assemblea regionale siciliana sul disegno di legge per l’abolizione delle Province, ma che si è conclusa con il voto sul passaggio all’esame dell’articolato, che inizierà martedì prossimo.

“Mi auguro – ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta – che questo ddl possa trovare una approvazione unitaria e che non ci sia una richiesta di voto segreto. Perché è bello dire ai siciliani con chiarezza per cosa si vota o cosa non si vota”.
“Chi chiederà il voto segreto – ha aggiunto Crocetta – credo che voglia affossare una riforma unica in Italia e farci apparire come la Sicilia di sempre che vuole continuare a sperperare. Noi invece vogliamo una regione che diventi esempio per il paese e che da sola riesca a sollevarsi. Che riesca a fare meglio e prima delle altre regioni”.

I tempi che porteranno all’approvazione del disegno di legge non potranno comunque essere brevi. In primo luogo perché non sembra esserci unità di intenti, anche all’interno della stessa maggioranza, nonostante le parole del governatore che ha detto: “Il testo che abbiamo presentato è concordato con tutti i capigruppo, nessuno escluso. Poi se in Aula si vogliono avere degli atteggiamenti diversi…”.

In secondo luogo, perché è facile prevedere che ogni singolo emendamento sarà discusso e analizzato da tutti i rappresentanti delle diverse forze politiche presenti in Ars.

Ed è già una dichiarazione di intenti quella del presidente della Commissione Affari istituzionali, Marco Forzese, deputato del gruppo “Democratici e riformisti per la Sicilia”. “Daremo il parere di merito – ha detto – su tutti gli emendanti che verranno presentati al ddl Province. Riunirò la commissione lunedì pomeriggio alle 16 per vagliare ogni singolo emendamento prima del voto in Aula. È evidente che il testo proposto dal governo abbia bisogno di miglioramenti, non a caso nel mio incontro con il Commissario dello Stato avevo affrontato il tema della costituzionalità della legge che abolisce le Province. Ciò che temo sono le imboscate”.

Tanti gli argomenti ancora da risolvere, tra l’altro. Primo tra tutti, la definizione dei Consorzi di comuni. “Non vogliamo fare le primedonne al teatro – ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta – vogliamo lavorare tutti insieme per il bene della Sicilia, su un testo concordato”.

Tanti gli attacchi arrivati dall’opposizione al progetto di abolizione delle Province proposto dal Governo. “Mi chiedo – ha detto, per esempio, Nello Musumeci, durante il suo intervento in Aula – perché da un ente come la Provincia regionale, i cui rappresentanti sono eletti direttamente dal popolo, si debba passare ad un modello di liberi consorzi, in cui i rappresentanti non vengono eletti dal popolo. La zavorra in Sicilia è rappresentata da 203 enti strumentali che bruciano ogni anno 250 milioni di euro. Su questo devono essere operati i tagli – ha concluso – e non sugli organi di rappresentanza intermedia, come le Province, che sono espressione del territorio”.

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