Il Pride di Palermo: al di là del boa di piume fucsia, c’è una battaglia per “il diritto a esistere”

di Redazione

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Il Pride di Palermo: al di là del boa di piume fucsia, c’è una battaglia per “il diritto a esistere”

| sabato 16 Marzo 2013 - 14:36

gaypride conferenza stampa

PALERMO, 16 MARZO 2013 – C’è un boa di piume fucsia che passa di collo in collo all’evento di presentazione del Pride di Palermo 2013. Chiunque prenda la parola al microfono lo indossa. Ma c’è anche altro, tanto altro, dietro i colori e gli “eccessi” del Gay Pride. Una battaglia mondiale per la conquista “del diritto a esistere”.

“Palermo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando, avvolto nel boa di piume – non può aspirare a essere la Capitale della Cultura europea se non riconosce pari diritti e dignità a tutti”.

Al Teatro Massimo di Palermo è stato presentato questa mattina il Pride Nazionale, che si svolgerà nel capoluogo siciliano il prossimo 22 giugno. “Il Pride più a sud d’Europa – ricorda Titti De Simone, presidente del Coordinamento “Palermo Pride” – e il primo Pride in Italia a cui Comune e Regione ospitanti concedono un patrocinio”. Dieci mila euro il contributo dell’amministrazione comunale, erogato grazie a un emendamento al Bilancio proposto dai consiglieri Nadia Spallitta e Rita Vinci dell’Idv e Giulio Cusumano, ex esponente dell’Udc.
Molti gli eventi che precederanno la giornata della manifestazione, a partire dal Gay village, che sarà allestito presso i Cantieri culturali della Zisa di Palermo dal 14 al 22 giugno.

“La sfilata del Pride è colorata, ruomorosa, divertente – dice Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay – ma esiste un significato più profondo, che va oltre tutto questo, e che in fin dei conti è quello per cui lottiamo da tanti anni: il riconoscimento dei nostri diritti. Come, per esempio, la possibilità di sposarci civilmente”.

“Questo è un momento storico importantissimo per noi – dice Massimo Milani, portavoce del Palermo Pride – e sono orgoglioso di vedere che non siamo soli oggi. Anche se non posso smettere di pensare, con profonda amarezza, a tutte le ingiustizie che abbiamo dovuto subire per il solo fatto di voler essere riconosciuti dal mondo intero nella nostra vera natura”.

Alla presentazione ha partecipato anche il presidente nazionale dell’Agedo, l’associazione che raccoglie i genitori di figli omosessuali, Rita De Santis, che ha raccontato come il giorno del Gay pride sia “un momento molto intenso e commovente, in cui possiamo dire a tutti che i nostri figli, la loro diversità, è la nostra ricchezza”.

Tra il pubblico c’erano anche i due medici aggrediti verbalmente due giorni fa presso l’agenzia di una banca siciliana. “Non siete uomini, ma froci”, avrebbe detto loro un’impiegata. E allora, per rispondere a quest’offesa, per denigrare chi ancora usa “frocio, spizzicato, arruso” o altri epiteti simili per mortificare gli omosessuali, Massimo Milani, ha ripreso una poesia di Nino Gennaro, poeta e drammaturgo corleonese, che inizia con il verso “Frocio, tu non sei un uomo” e continua “è così che si uccide un uomo” e, infine, si augura che siano “gli ultimi rantoli della mala bestia dell’ignoranza“.

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