Confindustria Sicilia, Montante: “Denunciare il racket ci rende liberi”

di Redazione

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Confindustria Sicilia, Montante: “Denunciare il racket ci rende liberi”

| lunedì 25 Marzo 2013 - 16:17

montante antonello

PALERMO, 25 MARZO 2013 – “Quella dell’imprenditore di Palermo che ha denunciato il racket del pizzo facendo arrestare gli estorsori è una scelta coraggiosa, la scelta di un imprenditore moderno che vive di mercato e che non può più soggiacere alle leggi arcaiche di una mafia che ostacola lo sviluppo ed il progresso”.

 

Lo dice all’Agenzia Italpress Antonello Montante, presidente di Confidustria Sicilia e delegato di Confindustria nazionale per i problemi della legalità, dopo l’operazione che oggi ha portato carabinieri e polizia ad arrestate due estorsori a Palermo. 

 

“Oggi, chi non denuncia – aggiunge – rischia di apparire allo stesso modo degli strozzini e vede appannata la propria immagine. Oggi, in una società di mercato come la nostra, un imprenditore moderno che punta sul marketing e sulla comunicazione non può cedere ai ricatti di questi parassiti. Non denunciare significa danneggiare se stessi“.

 

“Inoltre, ribellarsi alle richieste del racket – prosegue Montante – è un dovere. Ma non solo. Infatti, stare dalla parte dello Stato conviene. Le forze dell’ordine e la magistratura prontamente intervengono tutelando l’imprenditore onesto e moderno”. “Un ruolo importante in questi anni – conclude Montante – è stato svolto da Confindustria ma anche dalle altre associazioni, come ad esempio AddioPizzo. Denunciare è un segnale di modernità e solo così un imprenditore diventa libero e più forte“.

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