Autoblu e rimborsi, ora i grillini annunciano querele

di Redazione

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Autoblu e rimborsi, ora i grillini annunciano querele

| sabato 30 Marzo 2013 - 11:58

Giampiero Trizzino

PALERMO, 30 MARZO 2013 – Minaccia querele il presidente della commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana, Giampiero Trizzino, uno dei due grillini ad avere usato nei giorni scorsi l’auto di servizio dell’Ars per incontrare a Sigonella il console generale degli Stati Uniti.

“Veniamo accusati – scrive Trizzino su Facebook – di trattenere somme per spese carburante senza avere una vettura. Come è già stato chiarito, il fatto di non possedere una vettura non vuol dire non poterne utilizzare una. Chi di noi non possiede un’auto la chiede in prestito o la affitta. L’auto istituzionale è stata usata una sola volta in quattro mesi. Ognuno di noi gira, con auto privata la Sicilia decine di volte per convegni e per incontrare i cittadini. Cosa dovremmo fare, andare a piedi?”.

La precisazione nasce in particolare poiché Antonio Venturino, vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che ha dichiarato di non possedere una vettura, lo scorso mese ha ottenuto un rimborso di circa mille euro per il “trasporto su gomma”. È stato lo stesso Venturino a spiegare poi, che pur non possedendo un’auto, utilizza la “vecchia Fiat Multipla” del fratello per spostarsi in Sicilia per lavoro.

“Sia chiaro – aggiunge Trizzino – i soldi che tratteniamo non sono rimborsi, sono soldi che ci spettano presi dalla diaria, che invece tutti gli altri deputati trattengono per intero. Avremmo diritto ai rimborsi carburante come tutti i deputati, che oltre a prenderli utilizzano quotidianamente le auto blu, ma abbiamo rinunciato”.

E prosegue: “Rinunciamo a circa otto mila euro al mese che ci spettano di diritto. Li versiamo in un fondo per il microcredito al quale tutti i cittadini possono accedere. Mai nessun politico nella storia ha fatto una cosa simile. Lavoriamo incessantemente da quattro mesi e abbiamo prodotto quasi 200 atti parlamentari. Siamo stati in prima linea e determinati per il Muos ma a quanto pare – conclude – in questo paese fanno più rumore gli sterili attacchi che il duro lavoro di uomini e donne che credono nella loro terra”.

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