Ars, fuoco incrociato sulla legge per la doppia preferenza uomo-donna

di Redazione

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Ars, fuoco incrociato sulla legge per la doppia preferenza uomo-donna

| martedì 02 Aprile 2013 - 18:15

Palazzo dei normanni

PALERMO, 2 APRILE 2013 – Si annuncia tesa e complicata la discussione che domani in Aula all’Ars dovrebbe portare all’approvazione della legge che introduce la doppia preferenza di genere nel sistema elettorale per le amministrative.

Perplessità arrivano da tutti i partiti dell’opposizione, ma anche dal Movimento 5 Stelle, che dall’inizio della legislatura ha quasi sempre votato a supporto della maggioranza del governatore Rosario Crocetta.

“Doppia preferenza di genere sì – dice il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Giancarlo Cancelleri – ma con i nostri correttivi per evitare il controllo del voto”.

Come ai tempi delle preferenze multiple, il rischio è che si creino delle “doppiette”, dei ticket, che favoriscano l’elezione di questo o quel politico, attraverso un voto concordato e controllabile. La legge infatti prevede che l’elettore possa esprimere due voti di preferenza, uno per un uomo, l’altro per una donna. Nel caso in cui i voti fossero entrambi per uomini, il secondo voto di preferenza dovrebbe essere annullato.

“C’è certamente bisogno di una partecipazione più numerosa alla vita della politica del Paese da parte delle donne – afferma Cancelleri – ma le controindicazioni potrebbero essere devastanti se il provvedimento non fosse accompagnato da opportuni correttivi. Il nostro correttivo si chiama spoglio unificato, il vero argine al voto di scambio. Lo abbiamo inserito in un emendamento alla legge e prevede – spiega Cancelleri – a chiusura delle urne, il trasferimento, tramite forze di polizia, delle schede dalle varie sezioni in cui si è votato presso un’unica sezione unificata per i Comuni con meno di 10 mila abitanti e in sezioni unificate di 15 mila cittadini aventi diritto al voto per città più grandi. Qui avverrebbe lo spoglio delle schede, alla presenza dei presidenti di seggio”.

Ma la legge per la doppia preferenza di genere porta in sé un altro rischio, questo avversato anche dai partiti di maggioranza: la riduzione della soglia di sbarramento. Già dichiarata inconcepibile dal capogruppo del Partito democratico all’Ars, Baldo Gucciardi, viene oggi esecrata anche da Giovanni Panepinto, sempre del Pd: “Giù le mani dalla soglia di sbarramento, che ha dimostrato di essere un argine alle liste fai-da-te, vere e proprie minacce alla democrazia e alla libertà di voto”.

Rivendica invece la paternità del provvedimento, Nello Musumeci: “Siamo soddisfatti che il governo regionale abbia condiviso come prioritaria l’introduzione della doppia preferenza di genere. Crediamo di essere stati fra i primi, il 19 dicembre dello scorso anno, ad avere posto il tema con un apposito disegno di legge”.

 

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