L’addio a Camilleri, l’ultimo sindaco della vecchia Dc

di Redazione

» Politica » L’addio a Camilleri, l’ultimo sindaco della vecchia Dc

L’addio a Camilleri, l’ultimo sindaco della vecchia Dc

| venerdì 05 Aprile 2013 - 08:40

piazza pretoria

PALERMO, 5 APRILE 2013 – La scomparsa di Stefano Camilleri rimanda ad una delle pagine di più difficile interpretazione della politica palermitana degli anni ’80.

 

Era la Dc ancora di Salvo Lima e non più (del tutto) di Vito Ciancimino della cui corrente Camilleri era esponente nel Consiglio Comunale di Palermo. Una Dc che misurava il peso delle sue componenti interne attraverso lotte intestine e giochi di potere che avevano macinato due sindaci di un certo spessore – Elda Pucci e Giuseppe Insalaco – nel breve volgere di 4 mesi.

 

A fare da mediatore fu chiamato proprio Camilleri che a dispetto dei suoi 50 anni era considerato uno dei volti “freschi” del partito. Divenne sindaco in piena estate, senza neanche potere provare a svolgere il suo compito. In aula, al momento della votazione, tutta l’ala mattarelliana abbandonò Sala delle Lapidi lanciando un messaggio inequivocabile: era tempo di elezioni.

 

Camilleri fu eletto egualmente, dettò le sue priorità, cominciò a lavorare lasciando da parte la polemica politica e privilegiando i problemi quotidiani. Il suo primo scoglio fu la questione dei mercatini rionali, allora ancora in rodaggio ma in piena anarchia. Si presentò un mercoledì mattina a Villa Sperlinga, 40 gradi all’ombra, in giacca cravatta e fascia tricolore. Il progetto era di spostare il mercatino in viale Campania, tentò di spiegarlo agli ambulanti da cui fu circondato in tono minaccioso. Si levò la fascia, poi la giacca, si rimboccò le maniche della camicia, come dire se c’è da lottare sono pronto. Parlò per ore e preannunciò la sua delibera con la riorganizzazione del mercatino e il trasferimento da Villa Sperlinga. Non fece in tempo a portare l’atto in Consiglio, la Dc si riaffidò a Lima – e per suo tramite al ritorno di Martellucci – per gestire i preparativi delle nuove elezioni.

Camilleri, uomo di partito, non fece una piega, mai una polemica né una parola di troppo. Fu l’ultimo sindaco di una stagione che si chiuse definitivamente con il responso delle urne. Esattamente un anno dopo la sua elezione si insediò a Palazzo delle Aquile l’astro nascente della Dc, Leoluca Orlando.

 

Camilleri fu l’ultimo sindaco di un sistema che cominciava a disfarsi e che inglobava persone perbene e mascalzoni, uomini che credevano nella politica e opportunisti. Uscì di scena in punta di piedi e senza clamore, ma la passione per la politica non la abbandonò mai. Oltre che primo cittadino di Palermo fu anche sindaco di Joppolo Giancaxio, il paese in provincia di Agrigento dove nacque nel 1934 e dove oggi riceve l’ultimo saluto.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820