Ismett, primo impianto di “Endobarrier” in Italia per curare l’obesità e il diabete

di Redazione

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Ismett, primo impianto di “Endobarrier” in Italia per curare l’obesità e il diabete

| lunedì 17 Giugno 2013 - 08:44

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PALERMO, 14 GIUGNO 2013 – Per la prima volta in Italia è stato impiantato all’Ismett (Istituto mediterraneo trapianti e terapie) un “Endobarrier”, un dispositivo che produce gli stessi effetti dell’intervento chirurgico di bypass intestinale e rappresenta la nuova procedura per combattere obesità e diabete di tipo 2.

 

La procedura è stata eseguita da Mario Traina e Anna Casu, responsabili delle unità di Gastroenterologia e Diabetologia su una donna siciliana di 42 anni. “Endobarrier” è uno strumento ancora non disponibile in Italia, ma l’Ismett ha avviato l’uso del dispositivo in via sperimentale, grazie ad uno studio clinico finanziato dall’University of Pittsburgh Medical Center, il partner americano dell’Istituto.

La tecnica è meno invasiva e il paziente può lasciare l’ospedale entro 48 ore. Inoltre la procedura è reversibile perché il dispositivo può essere sempre rimosso ed è meno costosa rispetto alla chirurgia tradizionale contro l’obesità. 

I risultati preliminari degli studi avviati presso altri Paesi europei sono incoraggianti e dimostrano una perdita superiore al 40% dell’eccesso di peso, e soprattutto la remissione clinica del diabete di tipo 2 con un netto miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti sottoposti a questo tipo di trattamento.

PALERMO, 14 GIUGNO 2013 – Per la prima volta in Italia è stato impiantato all’Ismett (Istituto mediterraneo trapianti e terapie) un “Endobarrier”, un dispositivo che produce gli stessi effetti dell’intervento chirurgico di bypass intestinale e rappresenta la nuova procedura per combattere obesità e diabete di tipo 2. La procedura è stata eseguita da Mario Traina e Anna Casu, responsabili delle unità di Gastroenterologia e Diabetologia su una donna siciliana di 42 anni. “Endobarrier” è uno strumento ancora non disponibile in Italia, ma l’Ismett ha avviato l’uso del dispositivo in via sperimentale, grazie ad uno studio clinico finanziato dall’University of Pittsburgh Medical Center, il partner americano dell’Istituto.

La tecnica e meno invasiva e il paziente può lasciare l’ospedale entro 48 ore. Inoltre la procedura èreversibile perché il dispositivo può essere sempre rimosso ed è meno costosa rispetto alla chirurgia tradizionale contro l’obesità. C

I risultati preliminari degli studi avviati presso altri Paesi europei sono incoraggianti e dimostrano una perdita superiore al 40% dell’eccesso di peso, e soprattutto la remissione clinica del diabete di tipo 2 con un netto miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti sottoposti a questo tipo di trattamento. 

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