Serie A, sesta giornata con il derby della Mole. Ricordando le sfide scudetto anni ’70

di Redazione

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Serie A, sesta giornata con il derby della Mole. Ricordando le sfide scudetto anni ’70

| venerdì 27 Settembre 2013 - 15:29

torino juve

PALERMO, 27 SETTEMBRE 2013 – Negli anni settanta spesso e volentieri si discuteva di scontri diretti valevoli per lo scudetto e non poteva mancare il derby della Mole. Torino-Juventus decideva campionati ed era circondata dal fascino delle grandi sfide. Oggi l’ha perso quasi del tutto. Troppo ampio il divario tra le due squadre. Rimane comunque il big match della sesta giornata di serie A, tra l’altro in un orario insolito: le 12:30.

Dicevamo di un divario ormai incolmabile. I granata da quasi un ventennio non possono, e soprattutto non riescono, ad ambire ad altro che una sospirata salvezza. La Juve è ormai tornata la Vecchia Signora dopo gli anni bui di Calciopoli. Scontato dire chi sia la favorita, è lampante. Ma i derby sono spesso delle partite strane, a volte spettacolari, e dove i divari contano fino a un certo punto. Il Torino viaggia sulle ali dell’entusiasmo, trascinato da un Cerci scintillante. Conte deve dipanare due, tre matasse legate a uomini e tipo di gioco. Sarà sicuramente una partita dal grandissimo interesse.

Così come tanto ce ne sarà attorno al Milan. Reduce da un pareggio rocambolesco, favorito dalle incertezze dei difensori del Bologna, ha grande voglia di riscatto. La Sampdoria di oggi ha un grande motivatore in panchina ma viaggia con le polveri bagnate. Gabbiadini sembrava essersi svegliato ma è ritornato presto nel suo torpore. Almeno dal punto di vista realizzativo. Balotelli è alla sua seconda giornata di squalifica, El Shaarawy è ancora fuori. In avanti il peso dell’attacco rossonero poggerà soprattutto sulle spalle di Matri. In attesa di rivedere un Robinho un po’ più arrosto e poco meno fumo.

La capolista Roma riceverà il Bologna sulle ali di un entusiasmo travolgente. Nessuna delle grandi squadre del passato giallorosso erano mai partite così forte. Garcia ci tiene a che la serie di vittorie consecutiva non s’interrompa. E intanto nell’ambiente continua a crescere la fiducia. A differenza di Bologna. La squadra non ha accettato il verdetto del campo contro il Milan, a maggior ragione perché gran parte delle responsabilità sui goal va al reparto arretrato. Bisogna anche considerare la crisi realizzativa che ha colpito colui che sarebbe dovuto essere l’alternativa a Gilardino. Rolando Bianchi è ancora a secco e mercoledì è rimasto a guardare. Nel frattepo Laxalt e Cristaldo timbravano i cartellini. Per lui si prevedono tempi duri. A meno che non torni a segnare con regolarità.

Ad aprire il lungo spezzatino che coinvolgerà gli appassionati sarà Genoa- Napoli. Dopo il pareggio con un Sassuolo che solo tre giorni prima ne aveva prese sette in casa con l’Inter, non ha fatto bene al morale, Adesso tocca a Benitez fare la differenza e cercare di mantenere alto il morale.

A chiudere il quadro della sesta giornata ecco Atalanta-Udinese, scontro tra “deluse”. Due squadre che si aspettavano sicuramente di più da quest’inizio di campionato. Cagliari-Inter vedrà i nerazzurri continuare nella loro marcia sottotraccia. Un inizio con quattro vittorie e un pareggio non si vedeva dai tempi di Mourinho. Non bisogna sottovalutare le capacità di questa squadra imprevedibile. Catania-Chievo, sfida salvezza così come quella tra neopromosse Verona e Livorno. Il Sassuolo cercherà di capire con la Lazio se quello con il Napoli è stato solo un exploit isolato e a chiudere il quadro di questo spezzatino lungo e, per molti tifosi indigesto, sarà il Monday night di Fiorentina-Parma.

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