Manifestazioni di studenti in tutta Italia | “Alla scuola soltanto le briciole del welfare”

di Redazione

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Manifestazioni di studenti in tutta Italia | “Alla scuola soltanto le briciole del welfare”

| venerdì 11 Ottobre 2013 - 07:47

Gli studenti scenderanno in piazza oggi in circa 80 città italiane, in una delle prime date di mobilitazione di quest’autunno lanciata dall’Unione degli Studenti al grido di “Non c’è più tempo”. Tra gli organizzatori delle manifestazioni anche la Rete degli studenti medi. La giornata di mobilitazione studentesca nazionale ‘Si scrive Scuola, si legge Futuro’ è iniziata con un blitz sotto Montecitorio. “In questi giorni il disegno di legge ‘L’istruzione riparte’ è in discussione proprio alla Camera dei deputati. Per questo – spiega Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete – abbiamo scelto di iniziare la nostra giornata di mobilitazione nazionale da sotto Montecitorio, per ricordare chiaramente che questo dl è assolutamente insufficiente per dare risposte agli studenti e alle nostre scuole”.

“Non c’è più tempo – scrive in una nota l’UdS – da perdere con le politiche di austerità. Da parte dell’attuale governo non c’è stata nessuna reale inversione di tendenza. Mentre alla scuola pubblica e al welfare vengono destinate poche briciole si sceglie di continuare a sprecare risorse per le spese militari, le politiche di respingimento dell’immigrazione, la tutela di speculatori e dei grandi patrimoni. Per questi motivi – continua la nota – porteremo in piazza in tutta Italia le vere emergenze sociali del Paese, rivendicando il rifinanziamento totale dell’istruzione pubblica e del diritto allo studio, lottando per un cambio di rotta radicale rispetto all’attuale modello di sviluppo”.

“La dispersione scolastica al 17%, la situazione disastrosa che vive l’edilizia scolastica, la disoccupazione giovanile al 40% e oltre il 70% degli studenti che si dice preoccupato per il proprio futuro di precarietà: sono dati allarmanti che esigono risposte immediate. Non c’è più tempo – afferma l’Uds – per rimandare una legge nazionale sul diritto allo studio che garantisca a tutte e tutti un’accesso realmente libero all’istruzione e alla cultura. Oggi saremo sotto le sedi delle Regioni in numerosi capoluoghi, e a Roma passeremo da numerosi luoghi simbolo dello spreco delle risorse a scapito di noi studenti. Sabato 12 parteciperemo inoltre alla mobilitazione nazionale per l’applicazione della Costituzione, convinti che da lì possa partire una battaglia di contro-attacco per costruire giustizia sociale, estendere i diritti, liberare i saperi”.

La “Rete degli studenti medi” siciliani scenderà in piazza in varie città della regione (Trapani, Caltanissetta, Gela, Siracusa, Rosolini, Canicattì, Modica, Vittoria, Barcellona Pozzo di Gotto) per denunciare “lo stato – dicono i rappresentanti del movimento – in cui versa la scuola pubblica nel nostro Paese e nella nostra regione, per chiedere che la scuola torni al centro delle politiche del Paese e della nostra regione, con riforme vere e investimenti sostanziosi e per immaginare un nuovo modello di scuola in Italia a partire da una legge regionale sul diritto allo studio che più volte abbiamo chiesto a gran voce al governo regionale senza nessun risultato”. “Siamo convinti che solo investendo nella scuola si potrà leggere un futuro migliore: Siamo convinti che una regione, un Paese e un mondo diverso siano possibili, solo se si riparte dalla scuola”, dice Leandro Bianco, coordinatore regionale della Rete degli studenti Sicilia.

“Da anni ormai sappiamo che il sistema scolastico Italiano è negli ultimi posti di ogni statistica OCSE, sempre più definanziato e provato da 10 anni di politiche di austerità”, sottolinea Roberto Campanelli, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti. “Non c’è più tempo da perdere con le politiche di austerità. Da parte dell’attuale governo non c’è stata nessuna reale inversione di tendenza. Mentre alla scuola pubblica e al welfare vengono destinate poche briciole si sceglie di continuare a sprecare risorse per le spese militari, le politiche di respingimento dell’immigrazione, la tutela di speculatori e dei grandi patrimoni”.

“Torniamo in piazza ancora una volta, al fianco delle studentesse e degli studenti medi di questo paese – dichiara Alberto Campailla, portavoce nazionale di Link Coordinamento Universitario – perchè crediamo che l’attacco al sistema di formazione pubblica sia oggi generalizzato”.

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