Processo a Schettino, parla l’ufficiale Ursino | “Ordinò di aumentare la velocità”

di Redazione

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Processo a Schettino, parla l’ufficiale Ursino | “Ordinò di aumentare la velocità”

| lunedì 28 Ottobre 2013 - 14:01

È ripartito stamattina al Teatro Moderno di Grosseto con la testimonianza dell’ufficiale in addestramento Salvatore Ursino il processo sul naufragio della nave Costa Concordia con unico imputato il comandante Francesco Schettino. Ursino era presente in plancia di comando per tutta la navigazione della sera del 13 gennaio 2012, da Civitavecchia all’urto contro gli scogli del Giglio.

“Il comandante Schettino ordinò di aumentare la velocità della Costa Concordia da 15 a 16 nodi, circa cinque minuti prima dell’impatto con gli scogli” afferma il teste Salvatore Ursino al processo. ”Schettino dette l’ordine di aumentare la velocità al vice Ciro Ambrosio”.

Il timoniere indonesiano sbagliò due volte a comprendere i comandi di Schettino, e a ripeterli, ma il comandante non intervenne e non prese provvedimenti se non dicendo ”’otherwise we go on the rocks (altrimenti andiamo sulle rocce)”’ ricorda Salvatore Ursino.

”In plancia c’erano il primo maitre Antonello Tievoli, il maitre Ciro Onorato, l’hotel director Manrico Giampedroni, oltre che la ragazza moldava (Domnica Cemortan, presente oggi a Grosseto, ndr) che rimase sulla porta” ed ”erano lì per ammirare il passaggio ravvicinato al Giglio” dice Ursino rispondendo alle domande del pm Stefano Pizza che chiedeva chi fossero gli ”ospiti” sul ponte di comando, luogo della nave solitamente riservato solo agli addetti alla navi.

”È insolito sentire un ordine di timone a dritta mentre si va a 16 nodi – ricorda Ursino – perchè la nave sbanda e si inclina su un lato determinando la possibile caduta oggetti e persone. C’era qualcosa di strano” così ”di mia iniziativa andai sull’aletta sinistra” dove ”mi affacciai dalle vetrate: vidi gli scogli a una ventina di metri, con prora a dritta e poppa verso sinistra. D’istinto mi venne di dire che la ‘poppa era impegnata a sinistra’”.

”Abbiamo urtato uno scoglio?” e poi: ”Madonna ch’aggio combinate!”: questa la voce di Francesco Schettino tratta dagli audio che il pm Stefano Pizza ha fatto ascoltare stamani in aula al processo sulla Costa Concordia ricostruendo le fasi dell’urto contro gli scogli con l’ufficiale Salvatore Ursino, testimone. Si sente anche dire Schettino ordinare ”Chiudere le porte stagne a poppa”. Ordine ripetuto anche dal suo vice Ciro Ambrosio.

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