Il campione di boxe al servizio dei Casalesi|Camorra e videopoker nella capitale

di Alessia Bellomo

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Il campione di boxe al servizio dei Casalesi|Camorra e videopoker nella capitale

| mercoledì 30 Ottobre 2013 - 12:37

Orial è una macchina da guerra”, a disposizione del clan dei Casalesi. Quindici persone in manette nella Capitale , tra cui il campione europeo di boxe categoria mediomassimi, l’albanese naturalizzato italiano Orial Kolaj che insieme ad altri tre “pugilatori” connazionali formava una squadra punitiva agli ordini dei Casalesi.

Una Roma sempre più criminale, dove ‘ndrangheta e camorra creano i propri territori: quello dei Casalesi e della squadra di picchiatori albanesi operava ad Acilia, dove gli affiliati del clan casertano si erano arrogati il monopolio nel settore della produzione, installazione, distribuzione e noleggio delle macchinette da videopoker. L’avventura con le macchinette mangiasoldi sarebbe iniziato dieci anni fa, quando Marco Iovina si trasferì a Caserta e permise alla cosca di Gomorra di espandersi nel settore.

Dopo l’iniziale “joint venture” malavitosa, il giro romano si sarebbe staccato dai Casalesi e avrebbe fatto gruppo a sé: all’interno dell’associazione capitolina, Orial Kolaj rivestiva un ruolo importante. Il campione italiano ed europeo dei mediomassimi avrebbe partecipato ad incontri per discutere problematiche di carattere finanziario dell’associazione. Una parabola che sa di declino quella di un campione trentenne che avrebbe potuto vivere di ring, lontano da quella malavita campana che sta subendo tanti duri colpi: dall’arresto di Antonio Teghemie del clan Licciardi a quello del fratello dell’attore di Gomorra e, ancora, il fratello del boss Sandokan.

La figura di Kolaj il guerriero, il picchiatore, l’invincibile era diventata leggenda nella malavita di Acilia. È bastata un’operazione della Guardia di finanza di Roma a far crollare il mito, sia nella vita criminale che, probabilmente, in quella sportiva.

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