La musica aiuta la memoria a lungo termine|del feto nell’ultimo trimestre della gravidanza

di Azzurra Sichera

» Benessere » La musica aiuta la memoria a lungo termine|del feto nell’ultimo trimestre della gravidanza

La musica aiuta la memoria a lungo termine|del feto nell’ultimo trimestre della gravidanza

| lunedì 18 Novembre 2013 - 14:07

Sono tante le coccole che una donna in gravidanza fa al suo piccolo quando è ancora nella pancia. Di qualche giorno fa è la notizia che l‘esercizio fisico è consigliabile per aumentare lo sviluppo cerebrale del nascituro.

Di oggi invece è la notizia di una ricerca finlandese pubblicata dalla rivista PLOS One secondo cui la memoria a lungo termine può svilupparsi nel cervello quando i feti sono esposti alla musica. I ricercatori hanno selezionato 24 donne incinte e le hanno divise in due gruppi: le prime non dovevano fare ascoltare niente durante l’ultimo trimestre, mentre le seconde dovevano ascoltare e cantare ad alta voce la canzoncina “Twinkle Twinkle Little Star” 5 volte alla settimana.

Subito dopo la nascita e di nuovo a quattro mesi di età, utilizzando il metodo Brain’s Event-related- potentials (ERPs), è stata misurata l’attività cerebrale attraverso la pelle dei neonati: quando i bambini sentivano la melodia originale, i ricercatori hanno scoperto che l’attività cerebrale del gruppo di apprendimento era molto più forte per le note e questo effetto è durato anche dopo i quattro mesi di età.

Coautore dello studio e Università di Helsinki lo psicologo Minna Huotilainen definisce questo fenomeno come “apprendimento preconscio. I bambini non hanno la consapevolezza , ma in qualche modo il loro cervello può riconoscere ciò che essi hanno sentito prima”.

Gli scienziati da tempo sostengono che nell’ultimo trimestre i feti sono in grado di “assorbire” tante informazioni dall’esterno, e da sempre si è detto che la musica farebbe bene allo sviluppo del neonato, specie quella classica. Ora questo studio dimostrerebbe che dal feto si inizia ad attivare la memoria a lungo termine, quella che permette di catalogare e memorizzare.

I ricercatori hanno dichiarato che pur avendo già dimostrato che i feti possono imparare, noi “non sapevamo quanto tempo avrebbero potuto conservare le informazioni”, mentre ora sappiamo che gli effetti dell’apprendimento rimangono nel cervello per lungo tempo”.

Ecco la canzoncina dello studio:

 

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820