Strage di Caselle, il killer confessa | “Ho ucciso per un debito di 500 euro”

di Redazione

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Strage di Caselle, il killer confessa | “Ho ucciso per un debito di 500 euro”

| mercoledì 08 Gennaio 2014 - 08:38

Svolta nelle indagini sul triplice omicidio di Caselle, in provincia di Torino. Dopo tre giorni di indagini, i carabinieri hanno arrestato il responsabile degli omicidi di Claudio Allione, 66 anni, della moglie Maria Angela Greggio, 65 anni, e della mamma di lei, Emilia Campo Dall’Orto, di 93 anni, uccisi brutalmente nella loro casa nel Torinese.

La persona arrestata nella notte, dopo un lungo interrogatorio che lo ha portato a confessare, è Giorgio Palmieri, 56 anni, pregiudicato di Torino. L’uomo è il convivente della colf della famiglia Allione, Dorotea De Pippo, e gli inquirenti sono risaliti a lui grazie a una delle ultime telefonate memorizzate nel cellulare della donna uccisa.

Gli Allione hanno aperto la porta al killer, che si è presentato a casa loro con la scusa di spiegare perché non era in grado di restituire un debito. Ma poi, parlando con i coniugi davanti a un caffè, è nato un diverbio: Palmieri ha accoltellato prima Claudio Allione, poi sua moglie Maria Angela. Quando è uscito dalla stanza, portando con sè le tazzine che poi ha nascosto per far sparire prove e tracce, ha incrociato la suocera, Enrica Campo Dall’Orto, e ha accoltellato anche lei. Giorgio Palmieri ha riferito di aver portato via  dalla casa degli Allione cento euro.

“Provato e sollevato dalla confessione, indubbiamente sconvolto”: così gli inquirenti descrivono Giorgio Palmieri dopo l’ammissione di responsabilità. L’uomo non ha un’occupazione stabile e ha un vecchio precedente per sequestro di persona. Con la convivente, ex domestica degli Allione, ha una figlia di 18 anni che studia. Ha riferito di avere gravi problemi economici. L’arma usata sarebbe stata un tagliacarte che l’uomo dice di aver trovato mentre entrava in casa degli Allione.

Gli inquirenti adesso stanno vagliando anche la posizione della colf, ma attualmente la donna non è indagata. Palmieri, che conosceva la casa e si è mosso a proprio agio, mirava probabilmente ai soldi. Le vittime sono state colpite ripetutamente con uno stiletto o un coltello con lama sottile.

Ancora sotto choc il figlio, Maurizio Allione, che ha subito lunghe ora di interrogatori, ma si è sempre detto fiducioso che il lavoro degli inquirenti avrebbe portato a scoprire il vero assassino dei suoi genitori.

La svolta nelle indagini dei carabinieri è arrivata ieri, quando il figlio degli Allione, Claudio, tornato alla villetta di Caselle per andare a prendere i cani (che al momento del ritrovamento dei corpi erano chiusi in cantina) e portarli a un amico perchè se ne prendesse cura, ha scoperto in una buca non distante da casa alcune tazzine da caffè che sarebbero state portate via dalla casa dei genitori. Vicino, c’era anche un guanto in lattice. È stato il figlio stesso ad avvisare i carabinieri, che hanno sequestrato e repertato tutto e lo hanno nuovamente ascoltato ieri pomeriggio per cinque ore.

Il pm Fabio Scevola, titolare dell’inchiesta, ha affidato questa mattina al medico legale l’incarico di eseguire l’autopsia sui corpi delle vittime. L’accertamento dovrà stabilire data e ora della morte e la dinamica delle coltellate inferte alla famiglia massacrata in casa.

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