Inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo | Messineo: “Le minacce non incidono sul nostro impegno”

di Redazione

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Inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo | Messineo: “Le minacce non incidono sul nostro impegno”

| sabato 25 Gennaio 2014 - 10:02

“Siamo grati al ministro Severino, prima, e al suo successore, poi, per aver restituito alla giustizia il posto prioritario che le spetta, presentandola come una risorsa e non come un costo, e per essere riuscito a compiere questa importante operazione in un contesto politico tutt’altro che facile e favorevole”. L’ha detto il presidente della Corte d’appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

“Nell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle – ha ribadito – la giustizia non è stata terreno di scontro, perché si è ripristinato il principio che senza il dialogo, l’ascolto e la collaborazione non si arriva al giorno dopo. Si sono archiviate concezioni che raffiguravano politica e giustizia come ‘mondi ostili guidati dal reciproco sospetto’, ribadendo la necessità che ciascuno coltivi il proprio ruolo, senza invadere terreni altrui”.

“Cosa nostra è ancora forte, nonostante i continui arresti”. Lo ha ammesso il presidente della Corte d’appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. “La mafia – ha spiegato – continua a esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, sociali e politiche nel territorio, anche se il dato statistico rivela un’attenuazione del fenomeno criminale (84 procedimenti nel 2012 e 71 nel 2013). Le indagini hanno evidenziato i tentativi di riorganizzazione delle consorterie mafiose, nonostante la intensa azione repressiva da parte dello Stato”.

“Il ritorno in libertà di esponenti mafiosi di spicco – ha proseguito -, che hanno concluso l’espiazione delle pene detentive loro inflitte, ha inciso, infatti, sensibilmente sui nuovi assetti di potere nell’ambito dei rispettivi territori e ha in molti casi rinvigorito il prestigio e la capacità di influenza di Cosa Nostra nel contesto sociale di riferimento per il forte carisma di alcuni personaggi”. Accanto al pizzo e ai consueti metodi di approvvigionamento economica, la mafia si è spostata “verso l’interessamento nei settori delle energie rinnovabili e dello smaltimento dei rifiuti, con rinnovato interesse e un notevole incremento del traffico di sostanze stupefacenti”.

“L’anno giudiziario si innesta quest’anno in un particolare clima dovuto alle minacce di Totò Riina e le altre minacce nei confronti di altri magistrati”. Lo ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo a cui partecipa anche il presidente del Senato, Piero Grasso. “Per il resto l’anno giudiziario è un momento – ha proseguito – di riflessione sui problemi della giustizia, purtroppo statici, immobili, sono sempre gli stessi e di anno in anno vengono tramandati verso l’anno che verrà”.

Poi Messineo torna sulle minacce. “Indubbiamente non si può dire che siano passate sotto silenzio o in modo del tutto neutrale. Però non hanno minimamente inciso sull’impegno e sull’efficienza delle strutture che combattono la criminalità organizzata, né sulla serenità dei colleghi. È chiaro poi che fatti di questo genere fanno aumentare livello di attenzione sulle condizioni di vita e di lavoro di questi colleghi”.

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