Padri fuori dal reparto maternità: la polemica su Facebook delle mamme dell’Ospedale Maggiore

di Redazione

» Emilia Romagna » Padri fuori dal reparto maternità: la polemica su Facebook delle mamme dell’Ospedale Maggiore

Padri fuori dal reparto maternità: la polemica su Facebook delle mamme dell’Ospedale Maggiore

| mercoledì 12 Febbraio 2014 - 11:11

Papà fuori dal reparto Maternità. È polemica su Facebook delle mamme ricoverate all’ospedale Maggiore di Bologna che si dichiarano indignate e incredule che non si arrendono all’idea che i padri dovranno restare lontani durante il travaglio e il parto.

Anna S. che scrive di aver scoperto che da qualche settimana che “nemmeno i mariti possono restare accanto alle mogli-compagne fuori dall’orario di visita. Questo, da quanto ho capito, a causa di alcuni furti che ci sono stati — sottolinea —, sono quindi qui a dire pubblicamente che non lo trovo affatto giusto e che spero con tutto il cuore che questo torni a essere come qualche mese fa, dove il marito poteva rimanere accanto alla moglie durante il percorso pre e post parto”.

Ma da parte dell’Asl di Bologna è arrivata una replica formale in cui si legge che da sempre i papà possono stare vicini a mamme e figli negli orari consentiti e d’accordo con il personale possono estendere anche le loro visite, nel mantenimento del corretto svolgimento delle attività di reparto.

Ma dalla pagina Facebook ribattono: “Leggendo ci pare di capire che la nuova regola serve solo ad arginare l’ABUSO FREQUENTE che alcune facevano di questo privilegio. Aspettiamo quindi, per avere conferma di ciò, le testimonianze delle mamme che hanno partorito di recente per capire se, quando la mamma lo richiede per svariati motivi, il reparto comunque concede di buon grado al papà di starle accanto”.

Insomma le situazione vanno valutate di volta in volta spiegano dalle strutture sanitarie. Ma sulla stessa pagina le polemiche riguardano anche la chiusura, a partire da venerdì, giorno di San Valentino, del punto nascita dell’ospedale di Porretta Terme. Una eventualità di cui si discute da molto (perché lì si fanno ben meno di 500 parti all’anno, lo standard richiesto dall’Organizzazione mondiale della sanità), ma che è stata annunciata ieri anche alle ostetriche direttamente interessate e ai sindacati. Sindacati (Cgil, Cisl Uil, Fsi e Rsu) che in modo compatto hanno così interrotto le relazioni con l’Ausl.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820