Riforme, il Senato preme sull’acceleratore | Forse il premier Renzi in Aula giovedì

di Redazione

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Riforme, il Senato preme sull’acceleratore | Forse il premier Renzi in Aula giovedì

| martedì 05 Agosto 2014 - 11:37

La brusca inversione del Governo sul decreto della Pa, con quattro emendamenti sostitutivi, agita l’agosto già caldissimo del Parlamento italiano. Da un lato parla il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia che chiarisce: “Nessuna marcia indietro del Governo”. La Madia poi invita a “non scomodare il Quirinale”.

Intanto però, il Governo ha posto la questione di fiducia, con esito positivo (160 sì, contro 106 no), sull’emendamento interamente sostitutivo del dl Pa. Il Governo deve correre, perché la chiusura dell’8 agosto è dietro l’angolo e il dl stesso scade in piena pausa estiva, il 23 agosto. Non mancano le polemiche: il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd) ha definito “scelta del Mef” quella degli emendamenti  e che ciò apre “una ferita molto seria” nel Parlamento. Ora il dl torna alla Camera ma intanto il governo dovrà pensare al pacchetto scuola. Renzi ha spiegato che l’emendamento sulla scuola, inserito alla Camera, non c’entrava nulla con la ratio della riforma della Pa. Momenti di grossa tensione durante l’intervento del senatore di Forza Italia Nitto Palma, che accortosi che il ministro Madia era distratta dal suo iPad, per protesta ha afferrato i fogli del suo discorso strappandoli.

Dopo il via libera al decreto Pa, a Palazzo Madama si torna a votare la riforma del Senato e del Titolo V. Sui banchi del Governo  le ministre Maria Elena Boschi e Stefania Giannini. Stando così le cose molti auspicano di poter chiudere prima di venerdì, tanto che il premier Matteo Renzi potrebbe intervenire in Aula giovedì dopo che stamattina si è detto ottimista sulle riforme e ha parlato di un cambiamento storico.

I lavori sono ripresi dagli emendamenti all’articolo 10 che riguarda le funzioni legislative di Camera e nuovo Senato. Il M5S resta l’unica forza di opposizione a rimanere sull’Aventino. Anche la Lega è rientrata in Aula per il ddl riforme. “Siamo rientrati per senso di responsabilità, da oggi si discute di Titolo V e quindi di federalismo e noi, in quest’ambito, porteremo avanti le nostre proposte. In Aula a questo punto ci aspettiamo che si faccia vedere anche il premier”, sottolinea all’Ansa il capogruppo del Carroccio Gian Marco Centinaio.

 

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