Kobane è nelle mani dei guerriglieri fanatici dell’Isis. La situazione sta precipitando: l’Onu teme che almeno 700 civili siano intrappolati nel centro della città e che possano venire trucidati insieme ai 12 mila curdi intrappolati lungo il confine chiuso dai turchi.
L’Isis sa come spaventare il mondo. Immediatamente i guerriglieri hanno diffuso sui social media locale fotografie dell’orrore ritraenti i corpi insanguinati, i cadaveri appesi a testa in giù, i guerriglieri curdi decapitati. Sempre più cruenti, sempre più in mostra. Attaccano soprattutto le soldatesse curde, giovanissime che hanno deciso di impugnare un fucile per difendersi.
Nei giorni scorsi era sembrato che le milizie curde potessero resistere, aiutate dei raid Usa. Ma adesso i curdi battono in ritirata e nel 30% di Kobane potrebbero esserci guerriglieri intrappolati. L’inviato speciale dell’Onu per la Siria Staffan de Mistura ha lanciato un fortissimo grido di allarme: il fatto di Kobane è uguale alla “vergogna di Srebrenica”, la cittadini bosniaca dove nel 1995 morirono 9 mila civili per mano dei serbi.