Beppe Grillo paragona Matteo Renzi a Lubitz | “Sono entrambi uomini soli al comando”

di Redazione

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Beppe Grillo paragona Matteo Renzi a Lubitz | “Sono entrambi uomini soli al comando”

| venerdì 27 Marzo 2015 - 14:40

(g.m.) Capisco tutto: l’ironia, l’humor nero, le esigenze di visibilità politica, il dibattito e l’acredine. Ma stavolta Grillo esagera. Un personaggio pubblico e popolare come lui non ha bisogno di certi stratagemmi per andare in prima pagina. Qui si tira in ballo il dolore di 150 famiglie che hanno perduto i loro cari, ci sono bambini tra i 150 morti, c’è un dramma che ha investito tutto il Mondo. Vuoi dire che Renzi è inadeguato? Che non ti sta bene? Che sta governando male? Dillo, ma non in questo modo che peraltro offende la sensibilità di quel 90% di italiani a cui ormai non frega nulla della politica. Meglio, di questa politica. Ecco perchè nel rispetto del diritto di cronaca ho deciso di “tenere bassa”, in pagina, questa notizia.

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Matteo Renzi come Andrea Lubitz. L’accostamento irriverente è di Beppe Grillo, un paragone che ha scatenato un vespaio di polemiche. “Ci sono inquietanti analogie tra Andrea Lubitz, il copilota dell’Airbus A320 della Germanwings che si è schiantato sulle Alpi francesi, e Matteo Renzie che sta schiantando l’Italia. Si tratta in entrambi casi di uomini soli al comando”.

Recita così l’ultimo post sul blog di Beppe Grillo dove il premier, soprannominato Renzie con il riferimento neanche troppo velato al personaggio di Fonzie, viene rappresentato come il copilota della Germanwings che ha fatto schiantare in Francia l’airbus con 150 persone a bordo

“Entrambi si sono chiusi dentro eliminando ogni interferenza esterna. Dall’interno della cabina di pilotaggio Lubitz ha azionato il cockpit door, Renzie ha eliminato il Senato e ogni opposizione interna e ridotto il Parlamento a un ratificatore di decreti legge – si legge – I passeggeri dell’Airbus hanno capito solo all’ultimo che il copilota li stava portando al disastro, dopo otto lunghi minuti. L’Italia lo capirà anch’essa all’ultimo, quando non ci sarà più niente da fare. Un uomo solo al comando lo si è già visto in passato e non è stato un bello spettacolo. In Francia si è notata la commozione della Merkel abbracciata a Hollande, due personaggi che piangeranno in futuro lacrime di coccodrillo se l’Italia andrà in default per pagare gli interessi sui titoli pubblici comprati dai loro Paesi”.

L’attacco del leader del Movimento 5 Stelle è continuato: “L’Airbus Italia ha un copilota chiuso in cabina, non soffre di depressione, ma la fa venire agli italiani, ha un ego ipertrofico. Si è chiuso dentro e ogni due minuti spara cazzate attraverso l’interfono per rassicurare i passeggeri che cominciano ad avere dei dubbi più si avvicina il massiccio”. E conclude: “Le compagnie aeree hanno ripristinato la regola di mai meno di due in cabina. Infatti, ad oggi i regolamenti europei non impedivano che un pilota rimanesse da solo all’interno della cabina. Fermiamo Renzie finché siamo in tempo e evitiamo che dopo aver chiuso all’esterno il Senato si faccia una legge elettorale ad hoc per pilotare l’Italia a suo piacimento. Se lo lasciamo fare non ci saranno superstiti, ma soltanto “morceaux”. Una differenza tra il copilota e l’ex sindaco di Firenze comunque c’è: il copilota era depresso, ma non i passeggeri. Renzie non è depresso, ma lo sono gli italiani.

Parole quelle di Grillo che hanno generato mille repliche, immediata quella del Partito democratico con il vice presidente vicario della Camera, Ettore Rosato: “Il cinismo e la violenza verbale di Grillo non si fermano neanche davanti a tragedie enormi che dovrebbero richiedere silenzio e rispetto per i lutti – afferma  -. Sembra davvero che sia il leader dei 5 stelle ad essere chiuso in un oblio rispetto al mondo reale. Con il pensiero rivolto ai familiari delle vittime, a cui dovrebbero arrivare soltanto cordoglio e scuse, le parole di Grillo suscitano soltanto pena e vergogna”.

Ulteriori polemiche le ha provocate “Il Giornale”, con l’editoriale del direttore Alessandro Sallusti che ha titolato “Schettinen”, riferendosi alla tragedia della Germanwings. Il giornalista ha scritto rispondendo al settimanale tedesco Spiegel, che dopo della Costa Concordia, aveva espresso commenti razzisti sugli italiani. Una posizione criticata sul blog di  Gad Lerner: “Sallusti chiude l’editoriale scrivendo “Che i tedeschi imparino la lezione. Ogni popolo deve fare i conti con le proprie vergogne e i propri eroi”. Pure con i propri giornali e giornalisti, e l’Italia certo non fa bella figura con questa vergognosa prima pagina del ‘Giornale'”.

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