Negli ultimi dieci anni, il sergente Shane Ortega è stata, o per meglio dire è stato utilizzato in zone di combattimento: due volte in Iraq come marine, una in Afghanistan nell’esercito. Due volte come una donna e una come uomo. Nata donna, adesso vorrebbe servire il resto della sua carriera come uomo ma per farlo il Pentagono dovrebbe cambiare le sue regole che impongono ai soldati “transgender” di lasciare il servizio militare per “motivi di salute”. La sua storia è stata svelata in un lungo articolo dal Washington Post.
Ortega, che ha un fisico scolpito e tatuaggi coprono più di un terzo del suo corpo, è un capo equipaggio di elicotteri nella 25esima divisione di fanteria in Hawaii. La scorsa estate, i test medici hanno evidenziato elevati livelli di testosterone provocati dagli ormoni per sostenere la sua transizione ed è quindi stato esonerato dal volo. Il rischio, però, è venga espulso dall’esercito perché, secondo le autorità, il suo status rimane quello di una donna, nonostante abbia cambiato nome e documenti.
Per i militari, addirittura, Ortega dovrebbe indossare abiti femminili per le occasioni ufficiali, mentre lui invece si sta preparando per una gara di bodybuilding in autunno: “Amministrativamente non dovrei esistere – spiega il 28enne – ma sono qui, e questo per loro è diventato un problema”.
I compagni lo hanno sempre indicato come un maschio, per evitare altri problemi ha sempre vissuto in alloggi comunali ma “non ho chiesto sistemazioni speciali nella catena di comando”, ha aggiunto, “ho solo voluto evitare situazioni socialmente imbarazzanti. Bisogna avere pazienza”.
Secondo alcune stime, sarebbe circa 15.500 i transgender nelle forze armate statunitensi, un dato che il Pentagono, che cataloga questi casi come “problemi sessuali di orientamento e di identità di genere”, omette di rivelare a. Anche se almeno una dozzina di persone, negli ultimi sei mesi, sarebbero state congedate a causa della loro nuovo identità di genere.
Il presidente Obama ha ampliato le protezioni legali per sostenere i diritti dei detenuti che hanno cambiato sesso ma le truppe transgender hanno sempre avuto un trattamento diverso rispetto ai colleghi omosessuali. I soldati gay sono spesso allontanati perché i comandanti ritengono che il loro orientamento sessuale possa pregiudicare la coesione dell’unità di combattimento, mentre l’essere transessuale è classificato come un disturbo mentale che rende inadatto a svolgere le proprie funzioni.
Secondo i legali di Ortega, l’assunzione di testosterone sotto la supervisione del personale militare e civile, non ha interferito con le sue capacità operative, rispettando tutti gli standard richiesti ad un uomo: in Afghanistan avrebbe gestito facilmente un’unità delle forze speciali e sollevato pesi con la sua squadra in palestra.
Molti componenti della sua famiglia hanno svolto la carriera militare: il padre nella Marina, la madre dell’Esercito, e due dei suoi zii in Vietnam. “Mio padre diceva sempre”, ha concluso Ortega, “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo e io voglio fare parte di quel cambiamento”.