Ciao ciao Juve, Pogba è pronto all’addio: “Aspettiamo solo l’offerta giusta”

di Redazione

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Ciao ciao Juve, Pogba è pronto all’addio: “Aspettiamo solo l’offerta giusta”

| lunedì 20 Aprile 2015 - 13:24

Inutile girarci attorno, tra Pogba e la Juve sarà presto addio. Mino Raiola lo conferma: “Sta lavorando per tornare il prima possibile, ma è presto per dire quando sarà. Direi prima della fine della Champions. Per lui ho ricevuto più di duemila chiamate, davvero: sa quanto fa? Quasi 20 al giorno – spiega il super agente italo-olandese – per il mercato un paio al giorno”.

Manca però l’offerta giusta: “No. Tante proposte di fidanzamento, ma nessuna che valga un matrimonio. Rinnovo bluff? Cavolate. Abbiamo firmato per 5 anni. Ma siamo tutti gentiluomini: se arriva l’offerta giusta per Pogba e la Juve, si fa. Ma la vera questione è un’altra: la grande sfida della Juve sarà rifare la squadra, altrimenti, tra due anni, saremo qui a dire che ha sbagliato. Lui come Zidane? Vedremo”.

Dal mercato al campo, con la Champions in primo piano: “La Juve è favorita, ma il Monaco non ha nulla da perdere: e allora, è sempre difficile. Può vincere la finale? Perché no, non è un campionato, ma tante finali – dichiara al La Stampa – conta un cartellino rosso, un autogol, un fuorigioco, gli infortuni. Io abito a Monaco, ma non andrò a vedere la partita perchè sarò a Londra“.

E sul futuro del club bianconero, Raiola ha le idee chiare: “La mia tesi è: devi cambiare quando sei forte, non quando lo devi fare per necessità. Il prossimo anno ci vorrebbero quattro o cinque pezzi. Ricordatevi dell’uscita di Zidane. Cavani o Dybala per il dopo Tevez? Dybala, Cavani temo costi troppo come mantenimento. Mkhitaryan non me l’hanno chiesto, magari quest’estate, anche se a gennaio era un’altra cosa”.
“Allegri è stato bravo, aveva già vinto col Milan ed era perfetto per il dopo Conte” – conclude Raiola – La Juve è di un altro pianeta, ma dobbiamo essere onesti: questa è una politica che avevano iniziato Moggi e Giraudo. La Juve ha un vantaggio enorme, nonostante Calciopoli, che è poi stata una farsa italiana. Ma da lì la Juve è ripartita alla grande, come face il Napoli con il fallimento o il Borussia. E oggi la Juve è avanti tutti: per organizzazione, stadio, ricavi”.

 

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