Trump: “Non dobbiamo fare entrare i rifugiati” | Clinton: “No a una diplomazia da cowboy”

di Redazione

» Esteri » Trump: “Non dobbiamo fare entrare i rifugiati” | Clinton: “No a una diplomazia da cowboy”

Trump: “Non dobbiamo fare entrare i rifugiati” | Clinton: “No a una diplomazia da cowboy”

| venerdì 15 Gennaio 2016 - 08:08

I rifugiati “sono un cavallo di Troia” per introdurre nel nostro Paese il terrorismo”. “Non dobbiamo permettere che questa gente entri in America”. Lo ha detto Donald Trump nel primo dibattito televisivo dell’anno dei repubblicani in vista delle elezioni presidenziali.

Nei sondaggi Trump vola e stacca gli avversari. “Non è questione di alimentare la paura – ha proseguito – È una realtà”, ha aggiunto, citando gli ultimi attentati di Giacarta. “Il nostro Paese è gestito da gente incompetente – ha ricordato Trump – e io sono molto arrabbiato, perché il nostro Paese è un caos”. A l dibattito dei due candidati repubblicani era presente anche la famiglia di Trump che sedeva tra il pubblico. C’erano la figlia Ivanka Trump seduta fra Melania Trump, vestita tutta di bianco, ed Eric Trump.

Il miliardario Usa ha anche rincarato la dose sulla questione delle armi in America: “Se a Parigi dall’altra parte ci fossero state le armi non ci sarebbero stati 130 morti e piu’“. Anche Jeb Bush su questo argomento è sembrato d’accordo: “La legge prevede i controlli preventivi sulla vendita di armi e l’Fbi li deve fare. Togliere i diritti non è una soluzione e non abbiamo bisogno di nuove regole”.

Non si è fatta attendere la replica su Twitter sbotta Hillary Clinton, che segue il dibattito davanti alla tv, irritata anche dalle critiche rivolte a Barack Obama per non aver risposto con la dovuta durezza all’Iran, dopo il sequestro dei 10 marinai Usa poi rilasciati: “Non possiamo tornare a una diplomazia da cowboy e a un incosciente bellicismo. Per il futuro – scrive – abbiamo bisogno di una vera politica estera”. E per quel che riguarda le posizioni anti-Islam di Trump, “l’America – twitta Hillary – è anche un Paese di musulmani. Chi corre per essere presidente dovrebbe saperlo.

“L’Islam – aggiunge – non è un nostro nemico. E una retorica d’odio verso l’Islam non solo è sbagliata, ma fa il gioco dei terroristi”. Ad unire i candidati repubblicani le dure critiche a Barack Obama e a quella Hillary Clinton accusata di correre “per il terzo mandato” dell’attuale presidente democratico. Nel mirino la visione offerta da Obama nel suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione.

Alla fine della serata Trump appare il più soddisfatto:”Se sarò eletto presidente, i miei figli Eric e Ivanka si divertiranno a gestire le mie società. A me non interessa. Io userò la mia testa per l’America”.

Edizioni Si24 s.r.l.
Aut. del tribunale di Palermo n.20 del 27/11/2013
Direttore responsabile: Maria Pia Ferlazzo
Editore: Edizioni Si24 s.r.l.
P.I. n. 06398130820