Barletta, il portiere aggredito lascia il calcio: “Questo non è più sport”

di Redazione

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Barletta, il portiere aggredito lascia il calcio: “Questo non è più sport”

| sabato 01 Aprile 2017 - 16:35

Dopo l’aggressione subita, l’amaro epilogo. Luigi Moschetto, portiere del Barletta (campionato di Eccellenza) ha annunciato il proprio ritiro dall’attiva agonistica dopo essere stato picchiato martedì scorso (dopo un derby perso con la Vigor Trani) e dimesso dopo tre giorni di ricovero.

Il 29enne (che ha riportato lesioni al volto e a un orecchio, una frattura al naso e traumi in diverse patri del corpo) ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “É stata un’azione violenta, premeditata e vile che mi ha gettato nello sconforto oltre a procurarmi danni fisici. Con il calcio ho chiuso. Questo non è più sport. Ho cercato di fuggire, ma ero stordito e sono caduto. Loro sono scappati. Un ragazzo che abita lì ha avvisato subito i miei genitori che mi hanno ricoverato al pronto soccorso”.

Moschetto descrive quei terribili attimi al fianco della sua fidanzata Annalisa: “Stavo rientrando a casa per il meritato riposo dopo aver lavorato in azienda. Non ho neanche avuto il tempo di citofonare che alle spalle ho sentito una voce: “Sei Moschetto?”. Neanche il tempo di girarmi che un energumeno mi ha colpito con un pugno all’orecchio, poi ho preso anche dei calci. Arrivare a un attacco infame e barbaro è davvero ai confini della realtà”.

Il club si è dissociato e ha condannato l’aggressione ma ormai la decisione del giocatore è presa: “Dopo aver trovato un lavoro avevo deciso di smettere a dicembre scorso. I dirigenti del Barletta mi hanno poi contattato e ho accettato la loro proposta. Era la prima volta che indossavo la gloriosa maglia della mia città. Mai avrei pensato a un epilogo così amaro. Sono stato accusato di tradimento, di essermi venduto dopo il derby perso a Trani. Cose non vere io mi sono sempre distinto per impegno e professionalità”.

“Mi auguro  – conclude  – che il gesto inqualificabile e deprecabile non resti impunito. L’aggressione a volto coperto non appartiene allo sport pulito. Farò ricorso a tutte le mie energie per ricominciare una vita normale, con il pensiero anche ai mie genitori e alla mia ragazza Annalisa che mi ha aiutato molto. A settembre ci sposeremo. Adesso per me questa è la cosa più importante”.

FOTO BARLETTA 1922

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