Al Blue Sea Land un focus sull’immigrazione|”Investire su sviluppo rurale per arrestarla”

di Federica Raccuglia

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Al Blue Sea Land un focus sull’immigrazione|”Investire su sviluppo rurale per arrestarla”

| sabato 30 Settembre 2017 - 22:18

Il mondo è costantemente in movimento. Lo sanno bene i 763 milioni di africani che scappano dalla propria terra per spostarsi nei paesi vicini anzichè all’estero. È questo il tema del focus sull’Africa, convegno che si è svolto presso l’Aula Consiliare di Mazara del Vallo nell’ambito della sesta edizione Blue Sea Land, l’Expo dei Cluster del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell’Africa.

Presenti molte autorità estere, tra cui l’Ambasciatore di Etiopia in Italia, il Ministro della Pesca e Allevamenti del Sud Sudan, il Ministro dell’Agricoltura del Togo e Maria Helena Semedo, Vice Direttore Generale della FAO, oltre a Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto Produttivo della Pesca e patron della manifestazione. L’intervento finale è toccato a Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento 5 Stelle.

Una delle soluzioni proposte per la risoluzione a lungo termine del problema immigratorio è lo sviluppo rurale delle terre africane. Creare ai giovani le condizioni di poter rimanere nel proprio paese è la componente cruciale per affrontare la sfida immigratoria. “L’immigrazione è un fenomeno che esiste da sempre, così come la mancanza di lavoro – ha detto Maria Helena Semedo, Vice Direttore Generale della FAO – Ma l’immigrazione può avere anche degli aspetti positivi, tra cui la tutela sociale, l’incremento di opportunità di lavoro, un miglioramento in termini culturali. Se riusciremo a mettere insieme la nostra esperienza e quella italiana risolveremo alcune sfide”.

Ospite al forum anche Georges Philippe Ezaley, sindaco Gran Bassam, città della Costa D’Avorio gemellata con Palermo. “E’ all’interno delle città che dobbiamo trovare la soluzione per questi ragazzi che lasciano il loro villaggio rurale alla ricerca di fortuna. Ognuno di noi deve accompagnare le politiche governative per analizzare il fenomeno dell’immigrazione. A Grand Bassam stiamo lavorando in questo senso: la nostra città, inserita nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ha un potenziale enorme ed è per questo che ci siamo avvicinati a Palermo. Abbiamo delle lagune, un fiume e 15 chilometri di coste, abbiamo inoltre attuato dei pacchetti che possano far rimanere i giovani. Inoltre creeremo un porto nautico, come a Trapani o a Marsala. Questo gemellaggio consente di iscriverci in un percorso per un futuro migliore”.

 

 

 

 

 

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