Un super Pippo Baudo ha infiammato l’Ariston nella seconda serata del Festival, seguito dall’entusiasmante performance de Il Volo e infine di Sting, che ha interpretato un famoso pezzo scritto da Zucchero. È questo in sintesi il secondo appuntamento del Festival di Sanremo, che ha scelto di dare spazio non solo alle Nuove Proposte, ma anche a ospiti internazionali e figure di spicco della televisione italiana.
La serata è iniziata con l’esibizione dei giovani: in ordine di classifica provvisoria, Alice Caioli con Specchi rotti, seguita da Lorenzo Baglioni con Il congiuntivo, Giulia Casieri con Come stai e Mirkoeilcane, con Stiamo tutti bene. La più apprezzata è una giovane siciliana di origini messinesi, che ha portato sul palco un brano dedicato al papà e al rapporto conflittuale tra padri e figli.
Baudo ha portato sul palco una lettera dedicata alla sua esperienza decennale a Sanremo. Parole di amore per un pezzo di vita artistica passata sul palco dell’Ariston: “Carissimo Saremo, ci siamo incontrati nel 1958. Quando sono arrivato ho avuto un tremolio, quasi quasi volevo tornare indietro. Sono stato accanto a tanti personaggi, ho ospitato Madonna, Sharon Stone con la quale ci siamo anche baciati. Ma ho ospitato anche Bruce Springsteen. Parte della mia artistica la devo proprio a te”.
Applausi per il trio de Il Volo che ha intonato Nessun Dorma. “Tornare qui dopo tre anni è un’emozione, ritrovarci con una standing ovation è un grande onore. Grazie”, ha detto Ignazio. I tre hanno poi fatto omaggio a Sergio Endrigo con il brano Canzone per te.
Il palco ha poi ospitato il grande Sting, che ha cantato Muoio per te di Zucchero, a cui ha seguito un duetto con Shaggy sulle note di Don’t make me wait. Intervistato da un Pierfrancesco Favino smagliante e perfetto nella sua dizione inglese, ha detto di amare “la musica del Rinascimento italiano” ma anche “la tradizione dell’opera di Verdi e Rossini” così come pure “la musica moderna, da Zucchero a Nek“.
Infine Roberto Vecchioni, vincitore di Sanremo nel 2011, che è tornato all’Ariston indossando un ranuncolo giallo sulla giacca, in omaggio alla lotta contro la violenza sulle donne. “Questa battaglia – ha detto – dobbiamo farla noi uomini”.