Masayoshi Son, il nuovo guru della tecnologia

di Giuseppe Citrolo

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Masayoshi Son, il nuovo guru della tecnologia

| martedì 22 Maggio 2018 - 21:00

Alcuni anni fa, se si fosse chiesto ad esperti del settore di identificare la persona più influente nel mondo della tecnologia, la risposta sarebbe stata familiare: Jeff Bezos di Amazon, Jack Ma di Alibaba o Mark Zuckerberg di Facebook.

Oggi sta emergendo un nuovo nome: è il  giapponese Masayoshi Son. Si tratta del fondatore di Softbank, un’azienda nei settori di internet e delle telecomunicazioni, che da due anni ha creato Vision Fund,un fondo d’investimento specializzato nel raccogliere capitale per le start up tecnologiche.

Vision Fund nasce nel 2016 grazie ad un accordo fra Son e Muhammad Bin Salman, un principe saudita desideroso di diversificare dal petrolio l’economia del proprio paese. Bin Salman ha affidato a Son un capitale di ben 45 miliardi di dollari.

Successivamente sono entrati in Vision Fund molti altri investitori, che hanno dato altri miliardi di dollari: la Apple, i principi di Abu Dhabi e molti altri. Attualmente Masayoshi Son ha un capitale di 100 miliardi di dollari da investire in giovani aziende promettenti nei settori maggiormente all’avanguardia. Tutti gli altri fondi di Venture Capital in giro per il mondo hanno raccolto nel 2016 64 miliardi di dollari; ciò dà l’idea del potere accumulato dal signor Son.

Un esperto di nuove tecnologie definisce Vision Fund “senza dubbio il più potente investitore nel nostro settore”. Son sta mettendo i soldi del suo fondo nelle cosiddette “tecnologie di frontiera” come il settore della robotica o l’internet delle cose. Ha investito in Uber, è stato tra i primi a credere in Alibaba ,sta finanziando anche WeWork, una società di co-working e Flipkart, un’azienda indiana di e-commerce. Da oggi al 2023 Vision Fund pianifica di investire in 100 altre startup altamente innovative.

Masayoshi Son sta anche avendo l’effetto benefico di portare capitale in regioni del mondo in cui esso scarseggia: diverse zone dell’Europa, il Sud-Est Asiatico, l’India. Vision Fund ha investito 500 milioni di dollari in Improbable, una società britannica che crea scenari di realtà virtuale e 460 milioni di dollari in Auto1, una società tedesca di vendita di auto su internet.

Un secondo effetto benefico di Vision Fund è che esso rappresenta, per ogni giovane startupper in cerca di capitale, un’alternativa ai soliti colossi come Facebook e Google; ciò potrà contribuire a erodere il monopolio che queste società della Silicon Valley hanno negli anni creato nel settore dell’alta tecnologia.

Masayoshi Son non è solo un grande investitore; ha anche un lato intellettuale. Crede molto in quella che alcuni filosofi americani definiscono “teoria della Singularity”, cioè l’imminente superamento dell’intelligenza umana da parte dei computers e dei robots.

Vision Fund non manca di critici e scettici, e non solo per queste bizzarre credenze del signor Son. Il potere non porta necessariamente al successo, dicono in molti. Altri accusano il giapponese di eccessivo autoritarismo, visto che prende da solo quasi tutte le decisioni sugli investimenti. In ogni caso,sia che Vision Fund azzecchi le sue scommesse sulle imprese del futuro, sia che tutto finisca in un disastro finanziario, un outsider giapponese sarà ricordato per aver rivoluzionato il mondo del Venture Capital.

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