Bocciatura Manovra italiana, cosa succederà adesso

di Redazione

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Bocciatura Manovra italiana, cosa succederà adesso

| mercoledì 21 Novembre 2018 - 12:15

La Commissione europea ha bocciato la Manovra italiana. Il Documento presentato dall’Italia il 13 novembre non conterrebbe, secondo Bruxelles, le “modifiche sostanziali” richieste, pertanto la Commissione ribadirà quanto scritto per la precedente proposta del 23 ottobre: nella Manovra è presente una deviazione dagli impegni “particolarmente grave”, il documento basa su “ipotesi ottimistiche di crescita”, mette a rischio “una riduzione adeguata del debito”, che resta una “grande vulnerabilità”.

Bocciatura Manovra italiana, cosa succederà adesso

L’Europa ha pubblicato il “rapporto sul debito”, chiamato 126.3 dall’articolo del Trattato che lo descrive – salvo modifiche dell’ultimo minuto o improvvise diverse decisioni del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il quale però vedrà il premier Conte soltanto sabato sera. Nel documento 126.3 la Commissione chiarisce perché non è convinta dalle ragioni indicate dall’Italia per spiegare l’andamento dei conti e ne certifica la violazione della regola del debito, avvertendo che la procedura non è più rinviabile. Tale rapporto sarebbe il primo passo formale verso l’apertura di una procedura per debito eccessivo ma l’ipotesi è che, di fatto, le sanzioni non scatteranno mai. 

Il rapporto però potrebbe aprire uno spiraglio di speranza per l’Italia. Come già successo con Portogallo e Spagna, quando non rispettarono il rientro del deficit, la Commissione impiegò diversi mesi prima di avviare la procedura e intanto i due Paesi trovarono un accordo con l’Ue grazie al quale non pagarono mai le sanzioni previste. Allo stesso modo, da domani l’Italia potrebbe intraprendere un nuovo cammino di negoziazione fino a trovare un’intesa con l’Europa. 

A far ben sperare l’Italia è il fatto che la procedura deve essere convalidata dall’Ecofin. Fiato sospeso fino al prossimo gennaio quindi. Se, infatti, la Commissione avviasse l’inter e l’Ecofin lo confermasse il 22 gennaio, il rischio potrebbe essere la richiesta di una Manovra correttiva da fare in 3-6 mesi, dopo i quali scatterebbero le sanzioni pecuniarie, che possono andare dallo 0,2% allo 0,5% del Pil. Intanto gli occhi rimangono puntati sullo spread, i cui livelli potrebbero richiedere interventi immediati. 

Ma dopo le feste, se la Commissione aprisse l’iter e l’Ecofin del 22 gennaio lo confermasse, il rischio più immediato previsto dalle regole sarebbe un altro: la richiesta di una manovra correttiva da fare in 3-6 mesi. E solo dopo scatterebbero le sanzioni pecuniarie che possono andare dallo 0,2% allo 0,5% del Pil. Sempre che nel frattempo lo spread non raggiunga livelli tali da rendere necessari interventi pesanti e immediati.

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