Ex Ilva, sassi e bottiglie contro la polizia al corteo ambientalista

di Redazione

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Ex Ilva, sassi e bottiglie contro la polizia al corteo ambientalista

| sabato 04 Maggio 2019 - 19:08

Sassi e bottiglie di vetro vuote contro la polizia al passaggio del corteo ambientalista davanti all’ex Ilva di Taranto. I poliziotti che presidiano la zona non sono stati colpiti. I contestatori hanno acceso fumogeni e lanciato petardi contro i cancelli del Siderurgico, mentre la zona era sorvolata da elicotteri delle forze dell’ordine. Nei pressi del corteo gli agenti sono in assetto antisommossa.

Ilva, sassi e bottiglie contro la polizia

L’azione è stata stigmatizzata da altri partecipanti alla marcia organizzata da cittadini e movimenti. Secondo i manifestanti, “la provocazione è quella del governo che viene a Taranto con 5 ministri e pensa di prenderci in giro. Basta, si raccontano bugie. Non ci fidiamo dei ministri”.

Il corteo è stato organizzato da cittadini e movimenti per chiedere la chiusura dell’azienda, la bonifica del territorio con il reimpiego degli operai e la riconversione economica dell’area.

“Questa – ha detto dal megafono uno dei promotori – è una città che risponde, che non molla di fronte a tutto e a tutti. Devono capire che l’impianto va chiuso”. “La maledetta politica – ha aggiunto – la mantiene accesa a dispetto delle leggi dello stato italiano”. Davanti allo stabilimento si sono alternati gli interventi dei portavoce delle associazioni. Un attivista ha precisato che “oggi non è neanche l’inizio di quello che vogliamo fare. Solo bloccando la produzione avremo soddisfazione. Con l’iniziativa di oggi richiamiamo l’attenzione. Dobbiamo essere in tanti. E’ ora che si programmi anche una settimana di manifestazioni come abbiamo fatto agli inizi degli anni Ottanta contro le centrali nucleari”.

Durante la manifestazione una mamma, residente nei pressi del polo, ha detto al megafono: “Oggi non riusciremo a chiudere l’Ilva ma una soddisfazione l’abbiamo avuta: abbiamo insegnato ai nostri figli che Taranto non è l’acciaio. A chi dice ‘verremo a mangiare a casa tua se mio marito perde il lavoro’ io rispondo che quegli operai sono nostri fratelli e nostri mariti. Quando vogliamo la chiusura delle fonti inquinanti, pretendiamo che nemmeno un operaio resti senza lavoro”.

La rappresentante di un movimento ambientalista ha aggiunto: “Facciamo queste manifestazioni per difendere la nostra salute. Ho visto una bottiglia di vetro schiantarsi a due passi da me, lanciata da chissà quale imbecille. Sassi, fumogeni e bottiglie contro i cancelli dell’Ilva e qualcosa pure contro i manifestanti. Oggi c’erano i bambini. Scene così fanno davvero male. Alla causa, a tutti. Non è giusto che adesso si parli di questi deficienti e non di chi ci ammazza ogni giorno”.

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