Governo, Salvini contestato in Sicilia: “‘No’ ai giochi di palazzo”

di Redazione

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Governo, Salvini contestato in Sicilia: “‘No’ ai giochi di palazzo”

| domenica 11 Agosto 2019 - 14:46

“Chi perde tempo in una situazione delicata come questa lo fa unicamente per salvare la poltrona, non ci sono scuse di manovre, responsabilità, Iva. Chi perde tempo danneggia l’Italia e salva la sua poltrona”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini a Taormina, che poco prima di mezzogiorno, in costume da bagno, ha fatto il suo ingresso allo stabilimento balneare Caparena.

Renzi, Boschi, Grillo, Fico ma dai, siamo seri… Ogni giorno che passa è un danno per l’Italia”, ha aggiunto il leader della Lega, che ha proseguito: “Prima si fissa la data delle nuove elezioni, prima il popolo decide, prima nascono un nuovo Parlamento e un nuovo Governo, prima si fa una manovra economica, prima l’Italia riparte“. Per Salvini a Taormina “chi perde tempo tifa per l’aumento delle tasse e per il caos. Ditemi voi un Governo Renzi, Grillo, Boschi, Fico che cosa può fare per l’Italia e per gli italiani. Siamo seri, prima si vota meglio è”.

Salvini a Taormina e Catania

A Catania un gruppo di manifestanti ha atteso Salvini davanti alla sede del Comune per contestarlo duramente. Al grido di “siamo tutti terroni” e “venduto“, i cittadini hanno ricordato che “per anni ci hanno denigrato e ora vengono a cercare i nostri voti”. Altri manifestanti hanno inoltre urlato “buffone buffone” ed esposto cartelli con scritto “vergogna” e “traditore”. Stesso trattamento anche a Siracusa.

“Sento parlare di aperture, appelli e altri termini in politichese. Non ci sono giochi di palazzo che ci interessino”, scrive poi su Facebook il vicepremier e ministro Luigi Di Maio. “Per il Movimento 5 Stelle ci sono semplicemente tre punti fondamentali: 1. Approvare subito il taglio di 345 parlamentari. Per la prima volta nella storia italiana c’è stata una forza politica che ha avuto il coraggio e la determinazione di eliminare le proprie poltrone. È un atto concreto, che vi farà risparmiare parecchi soldi e vi restituirà un Parlamento più efficiente – aggiunge il capo politico del M5S -. Ma è anche il simbolo di un cambiamento culturale e di mentalità della classe politica”.

“Approvato il taglio dei parlamentari, ci rivediamo subito in aula per capire chi abbia davvero intenzione di sfiduciare Giuseppe Conte come Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Movimento 5 Stelle sarà al suo fianco fino alla fine. 3. Ci affidiamo alle decisioni del Presidente della Repubblica. L’unica apertura da fare è al buon senso. Tagliamo 345 poltrone. Nessun inciucio, nessun giochetto. Solo mezzo miliardo in meno di sprechi da investire in scuole, strade e ospedali”.

Il Pd di Zingaretti per il voto subito

Anche Zingaretti chiede il voto con un lungo articolo sull’Huffington Post dal titolo “Con franchezza dico no“. “Tutto il Partito Democratico in questi lunghi mesi ha escluso con toni diversi qualsiasi ipotesi di accordo con il Movimento 5 stelle – scrive Zingaretti -. Io sono stato accusato ingiustamente, per mesi, di essere il fautore di questo progetto nascosto. Ricordo, non per polemica ma per ricostruzione storica, il rifiuto assoluto anche solo di voler discutere di questo tema. In molti casi si è arrivati a teorizzare che in realtà con Lega e 5 stelle ci si trovasse di fronte a due destre, due facce della stessa medaglia entrambe pericolose e illiberali da sconfiggere. Ho combattuto con tutte le mie forze questa analisi che però ha sicuramente contribuito a ridurre i margini di manovra della nostra iniziativa politica”.

“Di fronte a una leadership della Lega che tutti giudichiamo pericolosa e che si appella al popolo in maniera spregiudicata è credibile imbarcarsi in un esperienza di governo pd/5 stelle (perché di questo stiamo parlando) per affrontare la drammatica manovra di bilancio e poi magari dopo tornare alle elezioni? Su cosa? Nel nome della salvaguardia della democrazia? Io con franchezza credo di no – spiega il governatore del Lazio -. E’ forte dire nel nome della democrazia non facciamo votare? Ho anzi il timore che questo darebbe a Salvini uno spazio immenso di iniziativa politica tra i cittadini. Griderebbe lui allo scandalo. Daremmo a lui la rappresentanza del diritto dei cittadini di votare e decidere. Davvero allora i rischi plebiscitari sarebbero molto seri”. Per Zingaretti “occorre dunque prepararsi con coraggio e passione alla battaglia politica. Non dobbiamo avere paura ma proprio nel nome dei rischi per la democrazia dobbiamo chiamare alla mobilitazione gli Italiani”. (ITALPRESS)

 

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