Crisi, Salvini: “Nessuno sconforto, spieghino l’inciucio”. Il M5S punta su Conte

di Redazione

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Crisi, Salvini: “Nessuno sconforto, spieghino l’inciucio”. Il M5S punta su Conte

| mercoledì 21 Agosto 2019 - 18:28

“Delusione e sconforto? No, lo sconforto è nelle sedi dei partiti che dovranno spiegare a 60 milioni di italiani l’inciucio. Leggo i punti di Zingaretti, da cui sparisce il taglio dei parlamentari. I Cinque Stelle dicevano che era fondamentale e nelle proposte del Pd c’è subito lo sberlone: niente riforma». Lo ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, incontrando i giornalisti in piazza Montecitorio. “Con la lega il taglio dei parlamentari era una certezza, leggo che con Pd è cancellato”, ha aggiunto Salvini. A proposito dei nuovi scenari politici dice: “Parlerò con il Capo dello Stato e poi parlo con voi. Mattarella ha quadro e sensibilità per decidere”.

Il M5S intanto si compatta attorno al capo politico Luigi Di Maio per affrontare questa crisi di governo. “Sono ore molto importanti per il futuro del nostro Paese. Il Movimento 5 Stelle si affiderà alla volontà del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che segnerà la strada da seguire dopo che Matteo Salvini ha aperto un’assurda crisi di governo in pieno agosto. Il Movimento e’ unito e compatto intorno al capo politico, Luigi Di Maio. Siamo un monolite. E adesso siamo concentrati sulle consultazioni” scrivono i capogruppo di Camera e Senato Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli.

Crisi, Salvini: “M5S e Pd spighino l’inciucio agli italiani”

Il M5S, inoltre, conferma il silenzio nelle prossime ore in attesa delle consultazioni con il Capo dello Stato. “A seguito della crisi aperta da Matteo Salvini, il M5S ritiene opportuno in questa delicatissima fase attendere l’esito delle consultazioni che dirigerà il capo dello Stato Sergio Mattarella. In queste ore riceviamo appelli da più parti, il M5S coglie dunque l’occasione per ricordare a tutte le forze di essere il primo partito in Parlamento, con una propria maggioranza relativa. Domani, al termine delle consultazioni, comunicheremo le nostre valutazioni. Questo è il momento del rispetto delle istituzioni” dicono i pentastellati.

Fermento anche nel Pd. La direzione ha approvato all’unanimità un odg che riassume la linea e la relazione del segretario Nicola Zingaretti. “Sono molto contento e molto soddisfatto per il livello di unità e compattezza che abbiamo trovato nella direzione del partito – dice il segretario – che per la prima volta dopo moltissimi anni ha votato dandomi un mandato all’unanimità. Noi siamo pronti per riferire al presidente Mattarella la nostra piena disponibilità a verificare le condizioni per un governo di svolta utile al Paese in un momento difficile”. “Nessun accordicchio sottobanco ma alla luce del sole la verifica per costruire un programma possibile, condiviso da un’ampia maggioranza parlamentare. Verificheremo queste condizioni che, se non si realizzeranno, porteranno il Paese a elezioni anticipate. Oggi si è fatto un importante passo in avanti, perché tutto il Pd unito si è ritrovato in questa posizione”, ha aggiunto.

Renzi e il nuovo governo: “Il veto è su di me”

“I populisti hanno governato per 14 mesi e hanno raccontato che stavano facendo di tutto per scrivere la storia. La realtà dimostra che hanno fallito”. Dichiara il senatore del Pd Matteo Renzi, ospite a ‘Radio anch’io’ su Radio1 Rai. “Credo che ci siano due alternative: la prima è che si vada a votare, sarebbe la prima volta che si vota in autunno, che non ci sarebbe nulla di male. Il problema sarebbe che per la prima volta l’Italia decide di andare al voto in piena legge di bilancio. Si rischia l’esercizio provvisorio e l’aumento dell’Iva. Questo sarebbe un problema per tutti, perché l’aumento dell’Iva crea la recessione”, ha aggiunto. Per Renzi, comunque, “mi pare che il Pd abbia una posizione molto chiara sul governo di legislatura. Mi pare che Zingaretti abbia detto una cosa molto chiara: io ci sto se c’è un governo solido e forte. Però se la devono vedere Pd e 5Stelle, io non sono più il segretario del Pd”.

Infine, quanto a preclusioni, chiosa: “Un veto ce l’ho ed è su Matteo Renzi, nel senso che se c’è una persona che in questo governo non ci deve entrare sono io, ma non perché voglio prenderne le distanze ma perché questa operazione che insieme ad altri abbiamo lanciato, è credibile se viene accompagnata dal fatto di rinunciare a ogni tipo di incarico o poltrona. Dal mio punto di vista non c’e’ alcuna disponibilità del sottoscritto a far parte di questo governo”. (ITALPRESS)

 

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