Paolini: “Fidati, non faccio nulla” | Così il disturbatore adescava le sue vittime/VIDEO

di Redazione

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Paolini: “Fidati, non faccio nulla” | Così il disturbatore adescava le sue vittime/VIDEO

| martedì 12 Novembre 2013 - 12:44

“Fidati! Non faccio nulla, ma cosa pensi…” con queste parole, Gabriele Paolini, il celebre disturbatore televisivo, superava le resistenze delle sue giovani vittime. Questo è quanto emerge dall’ordinanza di arresto per Gabriele Paolini arrestato ieri a Roma con l’accusa di induzione alla prostituzione minorile e produzione di materiale video pedo-pornografico. Da quanto è possibile leggere nei documenti relativi all’arresto di Paolini, il disturbatore aveva girato e montato moltissimo materiale fotografico e video ” evidentemente destinato alla divulgazione”.

Sarebbero oltre 100 i file, tra immagini statiche e video, posseduti da Paolini e in questi, si legge sempre nei documenti, il disturbatore si stava “riprendendo con telecamera i suoi rapporti sessuali con i minori”. Nei file ritrovati sugli hard disk Paolini era ritratto “in atti sessuali con diversi giovani, di età adolescenziale”. Secondo il pubblico ministero, Paolini “non solo non ha esitato ad indurre diversi minorenni ad atti sessuali mercenari, ma ne ha documentato le prestazioni con l’intento di diffondere materiale a terzi”. Da alcuni video si potrebbero anche ricostruire alcune pressioni “psicologiche esercitate dall’indagato” nei confronti di una delle vittime per coinvolgerlo in pratiche sessuali”.

I militari dell’Arma dei carabinieri hanno avviato le indagini dopo una denuncia presentata dai titolari di un laboratorio fotografico di Riccione che, attraverso il web, aveva ricevuto da un punto vendita di Roma, alcuni file fotografici che ritraevano scene sessuali tra alcuni ragazzi, apparentemente minorenni, e il disturbatore tv Gabriele Paolini. Attraverso gli accertamenti i carabinieri sono riusciti a scoprire che i file per la stampa erano stati consegnati dallo stesso Paolini, che nel tempo si era servito del punto vendita romano per masterizzare alcuni video amatoriali realizzati da lui stesso.

Ma Gabriele Paolini, dal carcere di Regina Coeli continua a dichiararsi innocente. “Non c’è alcuna induzione alla prostituzione, né sfruttamento. Quella che avevo e ho tuttora con quel ragazzo di 17 anni è una storia d’amore che va avanti da 8 mesi. Ci amiamo. Il nostro è un rapporto alla luce del sole, siamo stati assieme in piscina persino al circolo ufficiali dell’esercito, lui ha conosciuto i miei genitori e io sua madre”.

Con gli avvocati Lorenzo Lamarca e Massimiliano Kornmuller che sono andati a trovarlo, Paolini si è lamentato del trattamento mediatico subito dagli organi di stampa. “Non ho pagato nessuno per fare sesso e soprattutto non ho indotto nessuno a prostituirsi – ha spiegato Paolini, certo di poter chiarire la sua posizione domani quando sarà interrogato dal gip -. Il ragazzo con cui sto e faccio sesso, con il suo consenso, mi è stato presentato tempo fa dall’altro studente di 17 anni che, incontrandomi per strada, mi ha chiesto un autografo e poi mi ha fatto conoscere pure il giovane romeno. Non è vero, dunque, che questi minori li ho conosciuto tramite chat così come è falso che si sia fatto uso di droga, come ha scritto qualcuno. È vero che ho fatto delle riprese video con il mio fidanzato ma si trattava di filmati per uso personale, non certo da destinare alla divulgazione“.

LE FOTOGRAFIE DEL DISTURBATORE 

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