Nuove intimidazioni al sindacalista Vincenzo Liarda

di Redazione

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Nuove intimidazioni al sindacalista Vincenzo Liarda

| martedì 26 Novembre 2013 - 20:21

Nuovo atto intimidatorio nei confronti del sindacalista della Cgil Vincenzo Liarda. Una lettera con minacce, indirizzate alla sua famiglia, è stata recapitata alla moglie, residente nel Comune di Petralia di Sottana, nel palermitano. Solidarietà al sindacalista è stata espressa dalla Cgil di Palermo. “L’invio di minacce esplicite – si legge in una nota del sindacato – continua a ripetersi nei confronti di Liarda e della sua famiglia da parte dei soliti anonimi che su quel territorio vorrebbero continuare a fare e disfare, così come è stato per tantissimi anni, ma che adesso si trovano frenati dall’azione della Cgil e di Liarda da un lato, e da quella della magistratura e delle forze di polizia dall’altro. La prova più incisiva di quest’azione è l’aver riportato il terreno confiscato di Verbumcaudo nelle condizioni di poter essere utilizzato come bene sociale contribuendo in questo modo, da parte delle forze dell’ordine, a fare chiarezza sulle contiguità e infiltrazioni mafiose che in quella zona continuano a essere pesanti”.

“Lo stillicidio insopportabile di queste continue minacce – aggiunge Maurizio Calà, – confermano ciò che sapevamo e cioè che in quel territorio la mafia continua ad agire per avere il controllo totale delle attività pubbliche e private. Per questa ragione pensiamo sia importante che da un lato gli inquirenti  procedano l’egregio lavoro che stanno facendo e che dall’altra anche le forze sociali assieme ai sindaci di quei comuni procedano con una azione di sviluppo della legalità. Un fatto importante è che si costituisca subito, come chiediamo da anni, il consorzio sviluppo e legalità delle Madonie da parte dei sindaci. Sappiamo che il prefetto Cannizzo sta dando un’accelerazione a questo processo e che domani ci sarà un’altra riunione in Prefettura. Crediamo che questo ennesimo atto intimidatorio debba servire ad accelerare il processo di costituzione del consorzio e dare all’area delle Madonie un’organizzazione istituzionale e formale per la gestione dei beni confiscati”.

 

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