L’Ue regolamenta il cloud computing | Ma il problema privacy è sempre presente

di Francesco Reina

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L’Ue regolamenta il cloud computing | Ma il problema privacy è sempre presente

| lunedì 07 Luglio 2014 - 10:06

La Commissione europea ha pubblicato le prime linee guida per la standardizzazione dei contratti relativi al “cloud”, la “nuvola” sul web in cui conservare i propri dati, in accordo con alcune aziende e associazioni del settore, tra cui Microsoft, Telecom Italia, Sap, Ibm, Enisa e Cloud Security Alliance.

“Perché i benefici del digitale si realizzino nel mercato europeo, abbiamo bisogno anche di trovare modi che consentano a privacy, sicurezza e tecnologia di muoversi avanti assieme” ha riferito a Nova24 Dorothee Belz, a capo di Legal and corporate affairs di Microsoft, parlando del discorso che dovrà tenere il prossimo 8 luglio al Digital Venice.

Werner Vogels, vice presidente e Cto di Amazon.com, che non ha aderito alle linee guida europee, ha riferito che secondo l’azienda “i provider devono mettere il potere nelle mani dei clienti. Nessun impegno del cliente né a medio né a lungo termine. Libertà di utilizzare i servizi cloud che desidera e pagare solo per le risorse utilizzate”.

“Uno dei messaggi fondamentali che vogliamo portare alla Ecp – European Cloud Partnership, promossa dalla Commisione, a cui ha aderito dal 2012 il colosso di Jeff Bezos, ndr. – è quello di rimettere nelle mani del cliente cloud la protezione, la proprietà e il controllo dei propri dati. Per il successo del cloud, e per realizzare il suo potenziale, è essenziale, per gli utenti, possedere e controllare i propri dati in qualsiasi momento”.

Stefan Ried, analista di Forrester Research, ha riferito: “Abbiamo sentito fare delle richieste per sviluppare un framework di cloud computing in Europa che andasse a tutelare gli interessi dei fornitori di tecnologia della ‘vecchia guardia’ e il modo di fare IT del ‘passato’ (portando avanti gli stessi contratti costosi, travestendoli da cloud). Le linee guida cloud – prosegue – sono un controsenso per i principi distintivi del cloud. Le aziende devono essere insomma libere, per risparmiare, di comprare un cloud best effort, senza garanzia, nemmeno sul vendor lock-in e sull’esportabilità dei propri dati. Se vogliono più garanzia, paghino di più”.

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