Referendum Atac, quorum non raggiunto: resta pubblica

di Redazione

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Referendum Atac, quorum non raggiunto: resta pubblica

| domenica 11 Novembre 2018 - 08:28

Scarsa l’affluenza dei romani alle urne per il Referendum Atac. Soltanto il 16% della popolazione avente diritto ha voltato al referendum per la messa a gara del trasporto pubblico promosso dai Radicali Italiani ma il dato non è sufficiente a raggiungere il quorum fissato al 33,3%, pertanto il servizio resterà pubblico.

L’ipotesi che la questione potesse finire davanti al Tar si concretizza ancora di più. “Nelle condizioni date siamo soddisfatti di come i romani hanno risposto. C’è poi la questione quorum. Il Campidoglio lo ha tolto per i referendum lo stesso giorno in cui ha indetto questo. A nostro avviso il quorum non c’è quindi impugneremo la questione davanti al Tar“, ha detto il deputato radicale Riccardo Magi.

Sui 2.363.989 iscritti al voto, hanno votato circa 386.900 cittadini. L’affluenza maggiore è stata registrata al municipio di San Lorenzo-Parioli (25,25%), la minore è stata al municipio periferico di Tor Bella Monaca.

Soddisfatta la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Atac resta dei cittadini. I Romani vogliono resti pubblica – ha scritto su Twitter -. Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, più controlli, riammodernamento metro. Attenzione e rispetto per tutti i votanti”.

Roma, al via il Referendum Atac sul servizio pubblico

Partito alle 8 di domenica 11 novembre il referedum sulla liberalizzazione del servizio pubblico a Roma. Le urne sono rimaste aperte fino alle 20 e lo spoglio è iniziato subito dopo la chiusura. Sono 2,4 milioni i romani chiamati al voto. Il referendum è stato promosso dai Radicali italiani e Radicali Roma e dal Comitato “Mobilitiamo Roma”. Pd e Forza Italia si sono schierati a favore del “Sì”, contrari invece M5S e Atac Bene Comune, che sono per il mantenimento del servizio in mano pubblica.

Ad un paio d’ore dalla chiusura dei seggi, molti cittadini non hanno potuto votare: si sono presentati al referendum senza la scheda elettorale e sono stati mandati indietro. Sembra però che ci sia una circolare in cui il Comune spiega che la scheda non è necessaria per partecipare al voto.

Due le domande del referendum. Gli elettori dovranno scegliere se affidare i servizi di trasporto tramite gare pubbliche e se creare creare nuovi servizi di trasporto collettivo non di linea con app o a richiesta. Verranno usati gli stessi seggi delle politiche e delle amministrative, gli elettori vi si dovranno recare con un documento di identità e la tessera elettorale. L’elettore avrà due schede relative ai due quesiti e dovrà barrare il Sì o il No.

Domanda 1. “Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, anche ad una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?”

Domanda 2. “Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”

Il problema del quorum. Dal momento che si tratta di un referendum consultivo e non vincolante, dal Campidoglio fanno sapere che è necessario raggiungere il quorum del 33,3%, cioè un terzo degli aventi diritto, pari circa a 760mila elettori. affinché la consultazione sia valida. Il Comitato promotore invece ritiene che il quorum non debba essere applicato perché il referendum è stato proclamato il 31 gennaio 2018, giorno in cui è stato approvato il nuovo statuto del Comune di Roma che non prevede il quorum.Il nodo si scioglierà davanti al Tar, al quel il Comitato promotore si è riservato di ricorrere.

Favorevoli e contrari. Il futuro dell’Atac è in mano al referendum di oggi. La consultazione sulla municipalizzata che gestisce in house bus e metro della Capitale ha diviso l’opinione pubblica. A favore del Sì, Unindustria, Pd e Forza Italia, contrari invece i sindacati, il M5s, la Lega, Fratelli d’Italia e i movimenti di estrema destra come Casapound.

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