“Io e Pirandello” alle Dionisiache, Lo Monaco “La mia carriera quasi un’antologia del teatro”

di Redazione

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“Io e Pirandello” alle Dionisiache, Lo Monaco “La mia carriera quasi un’antologia del teatro”

| venerdì 02 Agosto 2019 - 15:46

Io e Pirandello“, lo spettacolo di e con Sebastiano Lo Monaco, con la regia di Salvo Bitonti, in scena al Castello Eufemio di Calatafimi Segesta, nell’ambito dell’edizione 2019 del festival “Dionisiache“. 

“Io e Pirandello” alle Dionisiache

Un connubio immaginario (ma non troppo), tra il drammaturgo Luigi Pirandello e l’attore Sebastiano Lo Monaco. Il recital racconta il teatro attraverso un confronto virtuale. Un racconto intimo ma velato di ironia che si fa trama della realtà stessa.

Nella rappresentazione, Lo Monaco riporta alla luce i ricordi di una Sicilia ormai lontana, ma mai dimenticata dall’artista, accompagnando gli spettatori in una dimensione quasi onirica, mediante la rievocazione di voci, odori e sapori della sua infanzia e della sua adolescenza.

Fil rouge dunque, la storia personale e gli aneddoti vissuti, fino al magico incontro con il teatro. Molteplici le citazioni e le interpretazioni dei testi di autori come Sofocle ed Euripide. In età matura, poi, Lo Monaco penetra in Pirandello, assumendone in qualche modo pure le fattezze fisiche. E, proprio immedesimandosi nel drammaturgo di Girgenti, l’attore si apre ad una narrazione privata, intima e profonda.

Lo Monaco “La mia carriera quasi un’antologia del teatro”

“La mia carriera è stata sempre caratterizzata dalla presenza di Pirandello, anzi, l’ha vinta lui su di me – racconta Lo Monaco, che aggiunge – fui scelto dal regista Mauro Bolognini per interpretare Ciampa ne “Il berretto a sonagli” il 21 luglio del 1992, soltanto due giorni dopo la strage di via D’Amelio, in un momento molto difficile per la Sicilia, martoriata dalle stragi di mafia”.

“Cominciai – continua – davanti alla casa di Pirandello, ed ero molto in ansia perché raccoglievo l’eredità di grandi interpreti come Turi Ferro, Eduardo De Filippo e Paolo Stoppa. Sentivo su di me una grossa responsabilità ed avevo anche una notevole paura. Però fu un grande successo; con me recitavano anche Paola Borboni e Giustino Durano e lo spettacolo ebbe centinaia di repliche per circa tre stagioni. In seguito ho interpretato quasi tutte le opere di Pirandello per circa 20 anni, fino a quando, per celebrare i 150 anni della nascita dell’autore, nel 2017, mi venne chiesto di omaggiare il drammaturgo, così in modo quasi naturale, è nato “Io e Pirandello””.

“Il nome “Io e Pirandello” – spiega Lo Monaco –  è nato ancora prima del contenuto vero e proprio e alla fine è diventato un racconto autobiografico, attraverso gli autori che nel tempo ho visitato e interpretato e tra i quali Pirandello ha la parte principale. La mia direi che è una carriera pirandellianamente vissuta, nel senso che, come attore non sono stato un uomo soltanto ma, di volta in volta, sono quasi diventato il personaggio stesso. Inoltre, nel lavoro attualmente in scena, ho sei cambi di costume, come in “Sei personaggi in cerca d’autore”.

Ma sul percorso introspettivo e sui cambiamenti derivanti da questo testo, Lo Monaco ironizza: “Cambiato? Come vuole che si cambi a 60 anni! Ormai tutti i cambiamenti sono già avvenuti, adesso però ho una maggiore consapevolezza di me stesso. Io non sono abituato a guardare indietro, al passato, anche se questo spettacolo è un po’ autocelebrativo e autoreferenziale. Ma lo spettacolo ricorda, soprattutto a me stesso, che ho avuto una bella, lunga e luminosa carriera. E’ un po’ come se la mia vita sia diventata una sorta di antologia della storia del teatro“.

Lo spettacolo

La regia dello spettacolo è di Salvo Bitonti. Musiche Dario Arcidiacono, elementi scenografici a cura di Massimo Voghera, con la collaborazione degli studenti dei corsi di scenografia Chiara Cosentino, Isabella Giannone, Veronica Cicirello, Francesca Caldarola, Debora Navicella, Milena Bertone, Manuela Allegri, Ilaria Villagrassa, dell’Accademia Albertina Delle Belle Arti Di Torino.

Elaborazione immagini a cura di Luigi Palladino del corso di fotografia di Fabio Armerio. Direttore di scena Matteo Bianco. Produzione Siciliateatro. I costumi sono forniti dalla Sartoria della Fondazione I.N.D.A. di Siracusa diretta da Marcella Salvo.

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