Arrestati dieci scafisti nelle ultime 24 ore. In tutto due a Catania, due a Siracusa e adesso altri 6 a Ragusa. La giustizia italiana è ormai attrezzata e non c’è sbarco senza identificazione di scafisti.
Tra le persone finite in manette anche i due presunti scafisti del naufragio di ieri nel Canale di Sicilia in cui sono morti almeno 18 migranti.
I sei egiziani arrestati dalla Squadra mobile di Ragusa sono accusati anche di sequestro di persona che li ritiene gli scafisti del gruppo di 250 immigrati soccorso nel Canale di Sicilia da mezzi del dispositivo Mare Nostrum e condotto a Pozzallo.
Sono stati individuati in base alle testimonianze dei profughi, i quali hanno riferito di essere stati rinchiusi nella stiva di un peschereccio per cinque giorni prima della partenza, in attesa che il carico di passeggeri fosse completo.
Di qui il reato di sequestro. Intere famiglie di siriani hanno raccontato che volevano rinunciare al viaggio e restare in Libia ma i trafficanti hanno impedito di sbarcare. Sarebbe par a 500.000 euro il guadagno degli organizzatori della traversata dei 250 immigrati quasi tutti siriani, tra i quali decine di neonati e 50 minori.
