Opinione pubblica e mondo politico divisi sul programma di acquisto degli F35 da parte del governo. Il tema divide però la stessa maggioranza con Ncd e Pd che hanno presentato due mozioni di orientamento opposto.

Il Nuovo Centrodestra chiede di “ricercare ogni possibile soluzione e accordo con i partner internazionali del programma F-35, al fine di massimizzare i ritorni economici, occupazionali e tecnologici, valorizzando gli investimenti già effettuati nella F.A.C.O e la sua competitività quale polo produttivo e logistico internazionale; accertare nuovamente la piena rispondenza dei velivoli ai requisiti di sicurezza e ai criteri tecnici e operativi delle forze armate e, infine, considerare nuovamente le scelte complessive relative al programma F-35, sulla base dell’apprezzamento dello scenario strategico, degli impegni internazionali assunti dall’Italia e delle risorse disponibili, come definiti nel Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa”.

Dal Pd invece arriva la richiesta, in una mozione con primo firmatario Gian Piero Scanu, non di sospendere il programma ma di dimezzarne il budget. Una posizione che potrebbe riportare la pace in casa Pd, attualmente diviso tra chi è favorevole al programma e i contrari come Pippo Civati.

Continua intanto la campagna della Rete italiana contro il disarmo che chiede “un incontro sulla questione al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro della Difesa Roberta Pinotti, per riproporre le motivazioni concrete che ci spingono ancora a dire NO ai caccia e conoscere i motivi per cui il nostro Governo mantiene aperta l’ipotesi di acquisto dei caccia F-35 quando ne sono invece chiari i problemi nei seguenti dieci ambiti”.