Napolitano in collegamento con i Marò | Dall’India sono arrivate “prove molto negative”

di Redazione

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Napolitano in collegamento con i Marò | Dall’India sono arrivate “prove molto negative”

| lunedì 22 Dicembre 2014 - 14:59

L’assicurazione di un processo “rapido e corretto” per i marò ricevuta un anno fa dall’ambasciatore indiano “è rimasta una frase”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in collegamento con il marò, Salvatore Girone, in India. “Ci sono state prove molto negative, scarsa volontà politica di dare una soluzione equa e un malfunzionamento della giustizia indiana che non è solo italiana”, ha aggiunto il Capo dello Stato.

Dall’India sono arrivate “prove molto negative”, ha proseguito Napolitano parlando delle “difficili procedure giudiziarie indiane e del loro malfunzionamento”. “Sono molto colpito dalla serenità mostrata da lei e dalle vostre famiglie”, ha poi detto rivolgendosi al fuciliere di marina che si trova ancora a New Delhi.

“Ringrazio il presidente Napolitano: sono ancora fiducioso nelle nostre istituzioni nonostante tutto quello che è accaduto negli ultimi tre anni”. Così, in collegamento dall’ambasciata italiana a Nuova Delhi, Girone ha risposto al Capo dello Stato.

Nel tradizionale collegamento con i militari impegnati all’estero Napolitano ha detto: “Siamo ad Herat ed in altri posti con i nostri militari perché non possiamo scappare dal mondo. È una visione puerilmente miope quella di chi dice ‘stiamocene a casa’”. “Oggi – ha aggiunto commuovendosi – la mia ultima occasione per dire che non c’è nessuna struttura dello Stato che ha saputo trasformarsi come le forze armate”.

“Quello dell’Italia è davvero un contributo straordinario, da iscrivere nella nostra storia militare, nonché nella storia del nostro Paese”, ha poi affermato il presidente della Repubblica in un collegamento con la nave Etna al largo delle coste siciliane.

Napolitano si è anche collegato con Samantha Cristoforetti sulla Stazione internazionale spaziale: “Questa sua partecipazione straordinaria alla missione spaziale sono certo che darà un incentivo per capire quanto sia importante impegnarci nella tecnologia e ricerca spaziale”. “Lei – ha proseguito – ha ragione a sottolineare l’eccellenza degli sforzi italiani nel campo della scienza e della tecnica, valore che forse in Italia ancora non si comprende a fondo. Non la chiamerò capitano Cristoforetti perché oramai è Samantha per tutti le italiane e gli italiani”.

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