Ancora un giovane nero ucciso da un poliziotto | Negli Usa cresce la tensione razziale

di Redazione

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Ancora un giovane nero ucciso da un poliziotto | Negli Usa cresce la tensione razziale

| sabato 07 Marzo 2015 - 11:34

Rischia di riaccendersi fino a esplodere la tensione sociale negli Stati Uniti, dopo il nuovo caso di un giovane di colore ucciso dalla polizia, proprio nel giorno in cui il presidente Usa, Barack Obama celebra a Selma, in Alabama, i 50 anni dalla tragica marcia che aprì la strada al diritto di voto per i neri.

La notte tra venerdì e sabato, a Madison, nel Wisconsin, un ragazzo afro-americano di 19 anni è stato ucciso da un poliziotto, intervenuto dopo una chiamata di soccorso per un’aggressione. Secondo le autorità americane, la vittima, Tony Robinson, avrebbe aggredito l’agente nel corso di una colluttazione. ll giovane è stato portato in ospedale, dove è deceduto per lesioni da colpi di arma da fuoco; anche l’agente è stato ricoverato in ospedale. Il capo della polizia ha ammesso che gli inquirenti non hanno trovato armi sul posto dopo le ricerche iniziali.

Decine di manifestanti sono scesi in piazza a Madison,urlando slogan contro la polizia ed esibendo cartelli e striscioni. Grande anche la mobilitazione sui social network. La famiglia della vittima ha invitato chi vuole protestare a farlo pacificamente. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta.

È l’ennesimo caso di violenze che coinvolgono agenti della polizia americana e che causano vittime tra giovani di colore. Ancora una volta, i cittadini di colore americani devono scendere in piazza per protestare per la brutalità degli agenti.

In questo clima, il presidente Barack Obama  si accinge a celebrare il cinquantesimo anniversario della prima marcia di Selma, in Alabama, nota come il “Bloody sunday”, la domenica insaguinata. Cinquanta anni fa, la Polizia caricò con violenza la folla, guidata da Martin Luther King, che protestava per il diritto di voto agli afroamericani. Gli agenti usarono i manganelli e spararono gas lacrimogeni, contro i 600 manifestanti. Cinquant’anni che sembrano non essere passati, valutando gli ultimi episodi, come a Ferguson, in Missouri, o come quello di oggi a Madison, nel Wisconsin.

Assumo un valore particolare, perciò, le parole di Obama, secondo cui “Selma non riguarda il passato. Selma e’ ora”. “Penso che ci siano circostanze – ha aggiunto il presidente – nelle quali la fiducia tra le comunita’ e le forze dell’ordine si e’ deteriorata. E credo che singoli individui o interi dipartimenti di polizia nel Paese potrebbero non aver ricevuto la giusta formazione. E potrebbero non esercitare quella che dovrebbe essere la loro responsabilita’ primaria: assicurare che stanno proteggendo e servendo tutti i cittadini, non solo alcuni”.

Ad allarmare Obama è anche il risultato di un sondaggio secondo cui per quattro americani su 10 le relazioni tra bianchi e neri sono peggiorate da quando e’ diventato il primo presidente afroamericano a insediarsi alla Casa Bianca.

Obama sara’ a Selma insieme alla first lady Michelle e alle figlie Malia e Sasha; ci saranno anche l’ex presidente George W.Bush, assieme a tantissime altre personalità. Anche del mondo dello spettacolo, da Lady Gaga (che si esibitra’ dopo l’intervento del presidente) al leader degli U2 Bono Vox.

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