Il ministro Lupi si dimette, l’annuncio in tv | Renzi da Bruxelles: “Decisione saggia”

di Redazione

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Il ministro Lupi si dimette, l’annuncio in tv | Renzi da Bruxelles: “Decisione saggia”

| giovedì 19 Marzo 2015 - 22:43

(g.m.) Sarà la magistratura stabilire le eventuali responsabilità di Maurizio Lupi ma le dimissioni, dopo giorni di “gogna mediatica”, erano inevitabili e necessarie. Non si può fare il ministro in queste condizioni di poca serenità. 

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“Domani al termine dell’informativa” alla Camera, “rassegnerò le dimissioni”.  Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, ha annunciato che lascerà il suo incarico. Il ministro  lo ha anticipato durante la trasmissione “Porta a Porta”. Lupi, anche se non è indagato, è rimasto coinvolto nell’inchiesta sulle tangenti per le Grandi Opere per cui è finito in manette il super consulente del Ministero Ercole Incalza.

“Per me la politica non è un mestiere ma passione. È poter servire il proprio Stato. Non ho perso né l’onore né la passione”, ha aggiunto Lupi.

Da più parti, comprese le forze politiche della maggioranza, era arrivata la richiesta di dimissioni. La possibilità di un passo indietro dell’esponente del Nuovo Centrodestra è stata al centro dell’incontro di questa mattina a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Interno, e leader di Ncd, Angelino Alfano.

Per Lupi  le dimissioni sono “la decisione migliore” anche perché siccome “ho fatto insieme a Renzi una legge che si chiama Sblocca Italia” non “è possibile continuare il proprio mestiere” se ci sono ombre. “Credo che forse un mio gesto – che non vuol dire ritirarmi alla politica, perché non c’è bisogno di una poltrona per fare politica – questa mia decisione rafforzerà l’azione del governo”, ha spiegato ancora Lupi a “Porta a porta”.

Lupi ha chiesto di lasciare da parte la sua famiglia: “Attaccate me ma lasciate stare mio figlio. Mio figlio è stato mandato dal politecnico di Milano a fare sei mesi di tesi e di stage a tremila dollari al mese e per sei mesi lavora presso uno studio di San Francisco”. “Ma perché dovrei chiedere a Incalza di fare pressioni su Perotti per raccomandare mio figlio se avrei potuto chiamarlo direttamente?”. “La cosa migliore è che io mi assuma tutte le mie responsabilità ma salvaguardi la mia famiglia”, ha detto Lupi”.

Il ministro ha sottolineato che il  premier Renzi non gli ha chiesto di dimettersi e riporta le sue parole: “io non ti ho mai chiesto né chiederò le tue dimissioni perché non posso chiederle, dico che è una tua decisione”. Il premier però, in serata da Bruxelles ha salutato con favore la decisione: “La scelta di Maurizio è una scelta saggia, per sé, per Ncd, per il Governo”.

E quanto al suo successore il ministro dimissionario ha precisato: “Credo – ha aggiunto – che sia interesse di Matteo Renzi non indebolire la coalizione, non dare l’impressione e la ragione politica di indebolire questo governo che non è un monocolore del Pd. Con Matteo Renzi ci siamo dati appuntamento per domani quando rientrerà dal Consiglio Europeo per discutere con me ed Angelino Alfano per discutere come non fermare l’azione del governo”. Matteo Renzi ora potrebbe assumere la duplice veste di presidente del Consiglio e ministro ad interim. Ma non è escluso  un ‘mini rimpasto’ di governo e l’approdo di un nuovo ministro di Ncd agli Affari regionali.

Circolano già alcuni nomi per la successione all’esponente di Ncd. Su tutti l’ipotesi che Renzi chieda a Raffaele Cantone, magistrato e presidente dell’Autorità anticorruzione, di prendere le redini di un ministero nella bufera. Oppure la scelta potrebbe cadere su un altro nome, come quello di Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica ed ex ad delle Ferrovie, o anche quello di Andrea Guerra, ex ad di Luxottica, che ora collabora da “superconsulente” a Palazzo Chigi. Tra i parlamentari, però, c’è chi scommette che ancora una volta Renzi sceglierà un ministro politico, non un tecnico. E magari una persona di sua stretta fiducia. In questa logica in pole position appare il nome di Luca Lotti, anche se il premier potrebbe piuttosto decidere di affidargli la struttura tecnica di missione delle Infrastrutture, se realizzerà l’idea di portarla a Palazzo Chigi.

Ncd potrebbe invece compensare l’uscita di Lupi con un altro ministero, anche se non dello stesso peso di quello dei Trasporti. Una volta lasciato il suo incarico di governo Lupi diventerà probabilmente il nuovo capogruppo alla Camera di Ncd. Lo si apprende da fonti parlamentari.

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