Diciotti, Procuratore di Agrigento: “Realtà devastante”

di Redazione

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Diciotti, Procuratore di Agrigento: “Realtà devastante”

| giovedì 23 Agosto 2018 - 08:53

Sulla nave Diciotti, ferma a Catania con i migranti a bordo, c’è “una realtà devastante” pertanto era “necessaria” l’apertura di un fascicolo per un’ispezione. Lo ha detto il Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, che ha aggiunto: “Qualsiasi limitazione della libertà personale deve fare i conti con norme e regole della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, della Costituzione, del Codice penale e di procedura penale”.

Diciotti, Procuratore di Agrigento: “Realtà devastante”

Il Procuratore, in una intervista al Corriere della Sera, spiega che “ci sono diversi livelli. Abbiamo cominciato a indagare con gli ufficiali di Porto Empedocle e ci sono contatti con altri livelli del corpo. Ma va dato atto al personale della Diciotti di operare perché la permanenza a bordo sia la meno dolorosa possibile”.

Sembra non ci sia alcuno scontro con la politica. “La politica e l’alta amministrazione – commenta Patronaggio – sono libere di prendere le scelte che ritengono opportune. Alla magistratura resta la valutazione giuridica di quanto avviene, su sfere e ambiti diversi. Ovviamente qualsiasi limitazione della libertà personale deve fare i conti con norme e regole della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, della Costituzione, del Codice penale e del Codice di procedura penale. Non si scappa“.

“Ho constatato che sono quasi tutti affetti da scabbia – ha raccontato il Procuratore dopo il sopralluogo sulla nave -. Una realtà devastante, a cominciare dai cattivi odori che ti restano addosso. Mi ha accompagnato un appuntato che non era mai stato a contatto con questa realtà. Sconvolto. ‘Dottore dal vivo cambia tutto, non è come si legge sui giornali…’. Ha ragione”.

Intanto l’indagine va avanti. “Ho acquisito i report sanitari che studieremo in questi giorni – conclude Patronaggio -. E c’è pure un grosso problema relativo ai minori non accompagnati. Ne ho trovati 29, compresa una ragazzina. Ecco perché condivido la preoccupazione e l’appello lanciato dalla presidente del Tribunale dei minori di Catania sulla necessità di assicurare rapidamente a questi giovani accoglienza e cure adeguate a terra”.

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