Il Barcellona segue Graziano Pellè, centravanti italiano del Feyenoord, autore di dieci reti in nove partite nel campionato in corso e di 27 in 29 nella scorsa Eredivisie. Non stupitevi, è proprio così. Il Barça, e Martino in particolare, cerca un centravanti classico che sia disponibile ad accettare un ruolo di seconda scelta e capace di dire la sua anche in caso di ingresso dalla panchina.

Tanti i nomi accostati ai blaugrana: Klose, Trezeguet, Barrios, Santa Cruz e, incredibile a dirsi per chi ha sempre seguito le vicende del campionato italiano, anche Pellè. Il più atipico degli atipici, sole 24 presenze in serie A, condite da una, e sottolineo, una rete. Per non parlare dello score in serie B: 20 goal in 81 partite. Una media di 0,25 reti a partita. Praticamente un nulla se paragonato alle medie della squadra che annovera tra le sue fila il giocatore più forte del mondo, Lionel Messi.

Ma perché il Barcellona dovrebbe puntare un centravanti di questo calibro per coprire un ruolo che, osservando un attimo la rosa, è effettivamente scoperto? Sicuramente si tratta di un giocatore generoso, capace di accettare la panchina senza lamentarsi. E forse in Olanda ha raggiunto la sua maturazione. In fondo non sarebbe il primo caso di giocatore arrivato tardi a grandi palcoscenici. Pellè ha 28 anni, l’età in cui un atleta raggiunge i suoi vertici. E la relativa tranquillità del campionato olandese, unita a una squadra che gioca solamente per lui, potrebbero aver accelerato questo processo.

Quale che sia la ragione, fa un certo effetto pensare a un tridente Messi-Pellè-Neymar. Sembra fantacalcio, o al massimo una squadra fatta alla Playstation. Ma se davvero la trattativa impossibile dovesse andare in porto i blaugrana potrebbero anche cominciare a cantare “Pellè è megl’ ‘i Maradona”.