Lo chef Marilù Terrasi insegna l’antica arte del cous cous | Quattro incontri per scoprire tutti i segreti della tradizione

di Redazione

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Lo chef Marilù Terrasi insegna l’antica arte del cous cous | Quattro incontri per scoprire tutti i segreti della tradizione

| lunedì 10 Marzo 2014 - 10:23

Quattro serate all’insegna dell’antico rito della preparazione del couscous, incocciato a mano partendo dalla semola di grano duro. Marilù Terrasi, chef del ristorante Pocho a Makari, nei pressi di San Vito Lo Capo, porterà in giro per la Sicilia in una mini tournée, un’arte antica, acquisita negli anni osservando lavorare le donne del trapanese che, di madre in figlia, si tramandavano i segreti dell’incocciata a mano, l’arte cioè di ridurre la semola in piccoli grani, i cocci, appunto.

Si parte il 13 marzo da Milo, in provincia di Catania, con una cena dimostrazione alla Trattoria 4 Archi; segue sempre a Catania il 17 la serata all’Associazione Culturale “Il Carato”; il 20 si replica alle 21 all’Antico Convento dei Cappuccini a Ragusa Ibla (v.le Margherita 41) per finire il 22 Marzo alle 21 alla Fattoria delle Torri di Modica in provincia di Ragusa. Le degustazioni di Ragusa Ibla e Modica saranno precedute, alle 19, da una dimostrazione delle tecniche di preparazione e cottura del couscous realizzato con semola di grano duro biologico siciliano dei “Molini del Ponte” di Castelvetrano, in provincia di Trapani. Nelle serate di Milo e Catania, invece, la dimostrazione sarà effettuata nel corso della cena.

“La preparazione del cous cous richiede grande manualità che si acquisisce nel tempo e soprattutto tanta pazienza” spiega Marilù Terrasi, giunta all’alta ristorazione dopo una lunga esperienza di ricerca e sperimentazione dell’arte e del canto popolare siciliano che l’ha portata ad esibirsi in teatri e palcoscenici di tutto il mondo. “La gestualità che accompagna la preparazione del cous cous – prosegue – ne fa uno spettacolo unico e avvincente. I singoli elementi piano piano si amalgamano secondo un meccanismo che solo apparentemente è sempre uguale. Il piatto che ne esce invece è ogni volta diverso”.

Accompagnata dai suoi inseparabili strumenti di lavoro, la mafararda, zuppiera in terracotta dai bordi alti e svasati in cui la semola si incoccia e poi si mette a riposare, la couscousiera, una ciotola bucata dove la semola viene cotta a vapore e la pignata, pentola su cui si innesta la couscousiera per consentire la cottura a vapore, Marilù Terrasi preparerà per gli ospiti delle serate diversi tipi di couscous: da quello alle essenze del Mediterraneo al celebre couscous dolce all’arancia speziata. Nel corso delle serate ci sarà spazio anche per l’anima artistica della chef che, con canti popolari e aneddoti legati alle sue performance artistiche, consentira’ agli ospiti di calarsi totalmente nella calda atmosfera delle tradizioni siciliane più antiche di cui il couscous è un’ottima rappresentazione.

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