Taranto, agguato a un pregiudicato sulla statale | Uccisi anche la compagna e il figlio

di Redazione

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Taranto, agguato a un pregiudicato sulla statale | Uccisi anche la compagna e il figlio

| martedì 18 Marzo 2014 - 07:59

Non si sono fermati davanti a nulla, neanche alla vista di tre bambini: i killer di Cosimo Orlando, pregiudicato 43 enne di Taranto, l’hanno aspettato sulla statale 106, la Taranto-Reggio Calabria, allo svincolo per Palagiano. Lì hanno aperto il fuoco sulla macchina, crivellata di colpi: i proiettili non hanno lasciato scampo all’uomo, alla sua compagna e a uno dei figli, il più piccolo. Miracolosamente illesi altri due bambini che si trovavano sui sedili posteriori.

L’uomo, pregiudicato in semilibertà, guidava l’auto con accanto la compagna, Carla Maria Fornari, 30 anni: stavano tornando a casa intorno alle 21 e 30 quando allo svincolo per Palagiano sono stati affiancati dai killer, che hanno scaricato i colpi sulla macchina. La donna si trovava sul sedile passeggeri, con il piccolo in braccio.

L’obiettivo dei killer era l’uomo: si tratta di un agguato in pieno stampo mafioso, talmente violento da non poter risparmiare una famiglia intera. I colpi sono almeno 20 e sono stati esplosi da pochi metri di distanza. I due bimbi di 6 e 7 anni sono rimasti miracolosamente illesi, trovandosi sul sedile posteriore.

Intanto emergono altri particolari sulla coppia uccisa. Lui era in stato di semilibertà avendo scontato una condanna per omicidio. Lei era la vedova di un altro pregiudicato, padre del bambino morto con lei, ucciso quattro anni fa in un altro agguato di mala sempre nelle campagne di Palagiano. I carabinieri per tutta la notte sono stati alla ricerca di telecamere lungo il tragitto percorso dai killer. Al momento ne sarebbe stata individuata una puntata su un deposito di carburanti.

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha disposto l’immediato invio nella provincia di Taranto di oltre 60 operatori appartenenti ai reparti della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Per Alfano era necessario dare “il massimo impulso all’attività di controllo del territorio ed all’azione info-investigativa”. I rinforzi, che hanno già raggiunto la provincia pugliese ed hanno già iniziato le proprie attività, stanno svolgendo compiti prettamente operativi al fine di “dare una risposta rapida e concreta ad un fatto di inaudita ferocia”, così come sottolineato dal ministro Alfano.

“Credo che lo Stato debba reagire di fronte a una strage così efferata  – ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola – che ancora una volta dimostra quanto la modalità operativa delle mafie abbia dentro di sé un codice di disumanità  e di barbarie assoluta”.

“Per colpire un obiettivo non si è esitato a compiere una strage, per Taranto è un drammatico risveglio – ha aggiunto – forse questo è un momento in cui in tante parti d’Italia occorrerebbe fare il punto sulla capacità della mafia d’intercettare il disagio sociale e di ricostruire il controllo del territorio”.

 (Foto de Il Quotidiano di Puglia)

 

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